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Da: Winter Wonderland

Fino a domenica 8 gennaio e poi nei fine settimana del 14-15 e 21-22 gennaio

“Winter Wonderland – Natale in Giostra” si sta avviando verso la conclusione di questa edizione 2016-2017 con un gran finale ricco di appuntamenti da non perdere fino a domenica 8 gennaio.
Da lunedì 9 gennaio, con la riapertura delle scuole, il luna park al coperto più grande d’Italia chiuderà i battenti nel corso della settimana, salvo poi riaprire per i due weekend del 14,15 e 21, 22 gennaio, dove ci si saluterà tra gli spettacoli dei Muffins e le maschere del Carnevale del Winter carnival.
Nei giorni scorsi Winter Wonderland, oltre alle tante attrazioni, ha offerto spettacoli di grande richiamo. II 2 gennaio, tra i padiglioni di Ferrara Fiere, si sono esibite le giovani atlete di ginnastica ritmica della Associazione ginnastica Estense Otello Putinati, regalando emozioni a colpi di nastri, palle roteanti e clavette: dall’agonistica alla pre agonistica , dall’avviamento alla prima squadra, che milita nella massima serie e che vanta due talenti come Alessia Maurelli (Olimpiadi di Rio) e Martina Santandrea (Nazionale Italiana). Un connubio con lo sport e i suoi valori fortemente voluto da Winter Wonderland che si rivolge come sempre alle esigenze dei bambini, dei giovani e delle famiglie.
Proprio per soddisfare le esigenze dei più piccoli, dopo la consegna delle letterine a Babbo Natale lo scorso 24 dicembre, sarà il momento della consegna delle calze da parte della Befana venerdì 6 gennaio.
Sabato 7 gennaio, invece spazio dedicato all’evento nell’evento: Comixland. La grande festa dei fumetti e dei Cosplayer, con ospiti speciali e molte sorprese per gli appassionati. Da non perdere assolutamente il live show (alle 19) del re delle sigle dei cartoni animati Giorgio Vanni.
L’8 gennaio la grande festa dei fumetti e dei Cosplayer proseguirà con ancora tante sorprese e un Cosplay Contest che metterà in palio un tv ultrapiatto da 50 pollici e la visita, alle ore 15, del duo comico più pazzo del web: iPantellas. Jacopo e Daniel sono tra le web star più amate del momento, YouTuber dal 2009 con i loro video dissacrano la realtà con ironia, raccontando il mondo attraverso la loro visione, divertendosi e divertendo, tanto da essere presenti nell’edizione 2016/2017 di Colorado.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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