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Da: CNA Ferrara.

“Quello che presentiamo oggi non è un accordo di welfare aziendale come tutti gli altri. Ha invece un’importanza strategica, perché punta a valorizzare il territorio, le sue aziende e coloro che vi lavorano”.

È questa la ragione, secondo il direttore provinciale Diego Benatti, che ha indotto la Cna di Ferrara a stipulare un accordo con il portale Welfare Group, una piattaforma online finalizzata al Welfare aziendale che si è data lo specifico obiettivo di sostenere i territori in cui opera.

“Attraverso la piattaforma Welfare Group – spiega Ughetta Ciatti, responsabile dell’area Sindacale e sociale di Cna – i dipendenti delle imprese che aderiranno potranno aprire un portafoglio virtuale equivalente al premio erogato dalle loro aziende: potranno quindi prenotare o acquistare beni e servizi tra quelli offerti dal portale. Molto importante è il fatto che Welfare group offre esclusivamente beni e servizi del territorio. Di conseguenza, contribuisce a convogliare i consumi dei lavoratori sulle aziende locali, con un evidente beneficio per tutti”.

L’iscrizione al portale sarà gratuita per le aziende socie di Cna, che grazie all’accordo tra Welfare Group e l’associazione potranno usufruire di condizioni di vantaggio e prezzi scontati per i propri dipendenti.

“La Cna ha capito che il Welfare aziendale è un modo per arricchire il territorio – ha spiegato Luigi Angelini, Amministratore Delegato di Welfare Group – E’ questa la chiave della nostra proposta: fare in modo che le risorse prodotte dalle aziende ed erogate sotto forma di premi ai propri dipendenti, rimangano sul territorio sotto forma di consumi”.

Le prospettive di questo accordo non vanno sottovalutate: Cna Ferrara oggi associa 5000 aziende con 15mila dipendenti complessivi: “per il 2020 puntiamo – ha detto il direttore Benatti – ad avere almeno trecento aziende iscritte al portale. Già questo sarebbe un importante risultato economico per il territorio, considerando che le somme erogate dalle aziende sotto forma di welfare aziendale ammontano normalmente a cifre tra gli 800 e 1000 euro”.

“Oggi più che mai – ha concluso il Presidente di Cna Ferrara Davide Bellotti – è importante liberare risorse e metterle a disposizione delle aziende locali, che operano tra continue difficoltà. Cna si adopererà per diffondere tra le proprie aziende la conoscenza di questi strumenti”.

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CNA FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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