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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

La Regione Emilia-Romagna finanzia con 590mila euro 100 progetti per il sostegno educativo e sociale di adolescenti e preadolescenti con difficoltà. Gualmini: “I progetti finanziati dal bando ci rendono orgogliosi. Danno la possibilità ai tanti giovani coinvolti di sviluppare le loro competenze, di fare cose per gli altri, di conoscere persone nuove, di sentirsi pienamente in crescita”

Cento progetti per sostenere interventi educativi dedicati ad adolescenti e preadolescenti con difficoltà, finanziati attraverso il bando “Giovani generazioni” che mette a disposizione 590mila euro.
E’ l’impegno della Regione Emilia-Romagna, che ha approvato la graduatoria dei progetti presentati sulla base del bando.
“I progetti finanziati dal bando ci rendono orgogliosi – ha dichiarato Elisabetta Gualmini, vicepresidente della Regione e assessore al Welfare e Politiche abitative – . Danno la possibilità ai tanti giovani coinvolti di sviluppare le loro competenze, di fare cose per gli altri, di conoscere persone nuove, di sentirsi pienamente in crescita. Coinvolgere gli adolescenti in progetti di volontariato, di promozione sociale e di pubblico interesse – prosegue la vicepresidente – ci sembra una direzione importante da percorrere”.
Con le risorse messe a disposizione, la Regione sostiene le attività di associazioni di promozione sociale, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, oratori, parrocchie, diocesi che, entro il 2016, saranno impegnate a realizzare varie attività di tipo educativo e sociale dedicate a ragazze e ragazzi che, anche attraverso questi interventi, potranno avere maggiori possibilità di inserimento e di aggregazione.I fondi, deliberati dalla Giunta regionale, sono articolati su base distrettuale, in rapporto alla popolazione residente in età 11/17 anni. La graduatoria definita in esito alle domande pervenute ha individuato 17 progetti di rilevanza regionale e 83 progetti a rilevanza territoriale, questi ultimi distribuiti per ciascun distretto del territorio regionale. Complessivamente, quindi, 100 progetti di intervento nell’ambito dell’offerta educativa per il tempo libero, della promozione di forme di aggregazione (di oratorio o simili, di scoutismo), dell’educazione tra pari, per incentivare i ragazzi ad aiutarsi tra loro.
L’attenzione all’adolescenza come età complessa, con caratteristiche specifiche che occorre conoscere e riconoscere, è una priorità della Regione Emilia-Romagna, che ha trovato pieno sostegno nella programmazione territoriale di questi ultimi anni e nelle “Linee di indirizzo per la promozione del benessere e la prevenzione del rischio in adolescenza”, approvate nel 2013.
La delibera di Giunta con la graduatoria dei progetti selezionati è pubblicata sul sito web ERSociale all’indirizzo http://sociale.regione.emilia-romagna.it/documentazione/norme/regionale/delibera-di-giunta-1990-2015

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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