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da: organizzatori

Il 42% delle italiane under 25 non utilizza alcun metodo contraccettivo e sono moltissime le donne che ignorano le diverse possibilità di fare contraccezione. La campagna d’informazione “Love it! Sesso consapevole” vuole cambiare le cose rendendo le ragazze consapevoli della loro sessualità e protagoniste della loro vita. Con questi principi parte oggi il concorso fotografico dedicato a tutte quelle donne, sicure e indipendenti, che amano essere protagoniste delle proprie scelte. C’è tempo fino all’11 gennaio 2015 per partecipare e conquistare l’esclusiva versione in argento del bracciale simbolo della campagna sulla sessualità consapevole.

La sessualità consapevole merita di essere premiata. È questo il motivo per cui la campagna d’informazione sulla contraccezione Love it! Sesso consapevole, promossa dalla SIGO – Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia in collaborazione con lapillolasenzapillola, progetto educazionale di MSD, lancia il concorso fotografico We Love it!, dedicato alle giovani donne che intendono essere protagoniste in tutte le più importanti decisioni della loro vita e che in materia di sesso vogliono avere la possibilità di scegliere la soluzione di contraccezione che meglio si adatti al ritmo della loro vita. Oggi sono infatti disponibili metodi contraccettivi in grado di rispondere agli stili di vita delle ragazze, come ad esempio tutti quelli che le liberano dalla routine dell’assunzione quotidiana. Esistono metodi innovativi a basso dosaggio ormonale, sicuri, efficaci e ‘a prova di dimenticanza’ come, ad esempio, l’anello vaginale, per conoscerli basta visitare il sito web della campagna www.lapillolasenzapillola.it.
Le ragazze hanno tempo fino all’11 gennaio 2015 per farsi votare dalla rete caricando la propria foto sul sito www.lapillolasenzapillola.it e, partecipando in una o in entrambe le categorie previste dal concorso, fotografarsi mostrando il bracciale Love it!, il simbolo di chi promuove la “moda” della sessualità consapevole, o con un messaggio sulla libertà di scelta e la sessualità consapevole. Sarà proprio un’esclusiva riproduzione in argento del bracciale simbolo Love it! il premio in palio per le due foto che saranno maggiormente votate dal popolo del web sul sito del concorso.
Prosegue inoltre sul sito web della campagna d’informazione la consulenza online offerta dalla Love Band, una squadra di giovani ginecologhe a disposizione di tutte le ragazze per aiutarle a superare perplessità e timori legati all’uso della contraccezione e far conoscere loro tutte le alternative contraccettive oggi disponibili.
In occasione del concorso fotografico We Love it! si moltiplicano le occasioni per trovare e indossare il bracciale simbolo Love it!. La campagna educazionale affiancherà Baby K negli instore Mondadori in occasione del tour di presentazione del suo libro “Come diventare femmina alfa in 10 step” il primo libro di Baby K, testimonial della campagna e idolo rapper delle giovanissime, dedicato alle femmine “alfa”, donne sicure e indipendenti, che amano essere protagoniste delle loro scelte. Inoltre in tutte le tappe di Campus Orienta sarà possibile trovare il bracciale presso lo stand della campagna Love it! Sesso consapevole, uno spazio per l’approfondimento che offre la possibilità di raccogliere, rapidamente, tutte le informazioni necessarie ad una scelta consapevole del proprio contraccettivo.

Tutte le informazioni sul concorso fotografico “We Love it!”
e gli appuntamenti dove trovare il bracciale “Love it!”
sono disponibili su www.lapillolasenzapillola.it

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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