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Vino: Emilia Romagna, boom delle enoteche (+33,1%)

Tempo di lettura: 2 minuti

SALGONO A 402, 1 SU 5 È GESTITA DA DONNE, L’8,9% DA UNDER 35 ANNI

Crescita record in Emilia Romagna delle enoteche che in cinque anni sono aumentate del 33,1%, passando dalle 302 del 2012 alle 402 del 2017. Lo comunica Coldiretti Emilia Romagna sulla base dei dati di un’analisi di Coldiretti e Camera di Commercio di Milano da cui risulta la crescente attenzione alla qualità degli acquisti di vino che è diventata espressione culturale e occasione di socializzazione e condivisione con amici e parenti.

La città con il maggior numero di enoteche è Bologna: nel capoluogo di regione infatti i centri specializzati di vendita del vino sono più che raddoppiati passando da 62 a 127con un incremento del 104,8%. A seguire c’è Ferrara dove le enoteche sono 59 (erano 36 nel 2012, +63,9%), Modena con 49 (40 nel 2012, +22,5%), Rimini 37 (in calo del 15,9% rispetto alle 44 del 2012), Reggio Emilia con 36 (32 nel 2012, +12,5%), Parma con 30 (26 nel 2012, +15,4%), Forlì-Cesena con 23 (21 nel 2012, +9,5%), Ravenna con 22 (in calo del 4,3% sulle 23 del 2012), Piacenza con 19 (18 nel 2012, +5,6%).

Alta è la presenza delle donne, con una enoteca su cinque (19,8) a guida femminile con punte del 27% a Forlì-Cesena. L’8,9% è gestito da giovani, con la presenza più forte di questi ultimi a Bologna (15,6%) e Piacenza (20%). È una tendenza che conferma una decisa svolta verso la qualità con il vino che – continua Coldiretti Emilia Romagna – è diventato l’emblema di uno stile di vita “lento”, attento all’equilibrio psico-fisico, che aiuta a stare bene con se stessi, da contrapporre all’assunzione sregolata di alcol.

In Emilia Romagna – ricorda Coldiretti regionale – i consumi di vino si attestano sui 34 litri pro-capite, con a tendenza alla crescita dei consumi di vini Dop e Igp che nella nostra regione rappresentano il 55% della produzione di vino, nonostante la vendemmia 2017 a causa della siccità sia diminuita di quasi il 20% attestandosi su una produzione di 6,3 milioni di ettolitri.

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PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)