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Da: Organizzatori 

 

L’edizione 2019 di Views definisce la sua proposta culturale nella cornice disciplinare dell’antropologia
visuale ed è dedicata alle narrazioni “liquide”. Richiama l’idea dinamica della contaminazione tra linguaggi e
strumenti di analisi, prende in considerazioni i materiali sempre più “ibridi” che produciamo per leggere la
realtà contemporanea. La pratica fotografica, l’utilizzo dell’audiovisivo e della narrativa disegnata sono tutte
modalità di interpretare e tradurre il reale, costruire immaginari e orizzonti di senso, narrare percezioni.

ARGENTA E FERRARA
14-17 marzo 2019

Views 2.0 intende riflettere su queste tematiche a partire dal Po e dal suo Delta, dove è possibile riconoscere
una “geografia umana” particolarmente ricca e multiforme. Non a caso il Delta è stato, nel Novecento, un
territorio scelto da artisti e registi per sperimentare linguaggi nuovi, “ibridi”, tutt’ora attuali per osservare il
contemporaneo. Per l’edizione 2019, Views esce dalle aule universitarie e propone a Ferrara un’esperienza
aperta alla città e al suo territorio.
MATERA
8-16 maggio 2019

A Matera il tema delle narrazioni liquide sarà invece declinato attraversando i concetti che evocano da un
lato l’acqua e il suo rapporto con il suolo (liquido vs solido), recuperando materiali documentari relativi al
territorio lucano e padano, dall’altro analizzando l’approccio alla realtà – mediato dall’audiovisivo – inteso
come processo di immersione di un corpo “fluido” nella materia del reale che richiede metodi ibridi e
fluttuanti.
PROGRAMMA
ARGENTA E FERRARA

Mercoledì 6 marzo
Ferrara, Teatro anatomico, Palazzo Paradiso, via Scienze 17.
h. 12.00 Conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa.

Venerdì 8 marzo
Etnografie del lavoro declinate al femminile (in occasione della Festa della donna).

Argenta, Mercato Centro culturale, piazza Marconi 1.
h. 9:30 Proiezione del documentario di didattica etnostorica LE MONDINE RACCONTANO (NOI MONDINE DI
NONANTOLA) (2005, 51 min.) di Sara Cestari e Anna Soresina. Martina Belluto (Università di Ferrara)
introduce la visione del filmato e dialoga con Sara Cestari.
Argenta, Chiesa di San Lorenzo, Convento dei Cappuccini, via dei Cappuccini 4/a.
h.17:00 Inaugurazione della mostra ORTI D’ACQUA. DONNE AL LAVORO NEL DELTA DEL PO. Una ricerca
etnofotografica di Rosanna Lazzari. Introduce Paola Donatiello (Associazione Fare Ricerca).
h 17:45 Esibizione del coro delle mondine “Onda gialla” di Scardovari.

Giovedì 14 marzo 2019
I vernissage di Views 2.0.

Argenta, Mercato Centro Culturale, piazza Marconi 1.
h. 9:30 A piedi lungo il Po. Raccontare il fiume e le sue culture
Giuseppe Scandurra (antropologo, Università di Ferrara) intervista l’etnografo e fotografo Roberto Roda e il
poeta e scrittore Luca Alessandro Borchi.
Argenta, Chiesa di San Lorenzo, via dei Cappuccini 4/a.
h.11:15 Inaugurazione della mostra di Roberto Roda, IL PO. UN FIUME LUNGO 45 ANNI. FOTOGRAFIE
DALLA SORGENTE AL MARE (1974-2019).

Ferrara, Wunderkammer, Palazzo Savonuzzi, via Darsena, 57.
h.15:00-15:40 Inaugurazione della mostra ORTI DI TERRA. DONNE AL LAVORO NEL DELTA DEL PO. Una
ricerca etnofotografica di Rosanna Lazzari.

Ferrara, Archivio Storico Comunale, via Giuoco del Pallone, 8.
h.16.00-16:40 Inaugurazione della mostra ETNOGRAFIA PROMOZIONALE E FUMETTO. LE AVVENTURE
“EDUCATIONAL” DI MARTIN MYSTÈRE (E DEL SUO SPIN-OFF TANIT) NEL DELTA DEL PO.

Ferrara, La Pazienza. Arti e libri, via De’ Romei 38.
h. 17.00 Inaugurazione della mostra DIRTY WAR. LETTERE DAL VIETNAM, un “documentario disegnato” di
Gianfranco Vanni “Collirio”.

Ferrara, Sala Mostre “Dosso Dossi”, via Bersaglieri del Po, 25.
h. 18:00 Inaugurazione della mostra BRUNO VIDONI (1930-2001). RITI POPOLARI, SPORCHE GUERRE E
STUPEFACENTI MIRACOLI. LE CREDIBILI SCRITTURE ETNOANTROPOLOGICHE DELLA FINZIONE.

Venerdì 15 marzo 2019
Geografie della finzione e immagini del reale.

Patrimonio, territori e sperimentazione fra etnografia e fiction.

Ferrara, Palazzo Bevilacqua-Costabili, via Voltapaletto, 11
h. 09.30-18.30 Giornata di studi GEOGRAFIE DELLA FINZIONE E IMMAGINI DEL REALE. PATRIMONIO,
TERRITORI E SPERIMENTAZIONE FRA ETNOGRAFIA E FICTION.
Relatori: Davide Cacchioni, Francesco Faeta, Manar Hammad, Francesco Marano, Thierry Roche, Roberto
Roda, Giuseppe Scandurra, Rossella Schillaci, Wu Ming1 (Roberto Bui).

Ferrara, Teatro Off, viale Alfonso d’ Este 13
h. 20.45 Proiezione del documentario antropologico THE REMNANTS. LA GUERRA CHE RESTA (2017, 75
min.) regia di Riccardo Russo e Paolo Barberi, sceneggiatura di Flaminio Cozzaglio.
Al termine della proiezione Giuseppe Scandurra dialoga con Paolo Barberi.

Sabato 16 marzo 2019
Narrazioni liquide | Geografie della finzione.

Ferrara, Liceo Artistico “Dosso Dossi”, via Bersaglieri del Po, 25
Sala Esposizioni, h. 10:00 visita guidata alla mostra BRUNO VIDONI (1930-2001). RITI POPOLARI,
SPORCHE GUERRE E STUPEFACENTI MIRACOLI. LE CREDIBILI SCRITTURE ETNO-ANTROPOLOGICHE
DELLA FINZIONE. Introduce la mostra e guida studenti e visitatori Emiliano Rinaldi (Casa Vidoni).
Biblioteca, h. 10.30 Giuseppe Scandurra (Univ. di Ferrara), ANTROPOLOGIA VISUALE, NARRAZIONI
LIQUIDE, SCRITTURE IBRIDE.
Biblioteca, h. 11.15, Roberto Roda (già Centro Etnografico Ferrarese), LA TRADIZIONE POPOLARE DELLA
PITTURA VOTIVA E LA PITTURA NARRATIVA CONTEMPORANEA: L’EX VOTO LAICO DA DINO BUZZATI A
BRUNO VIDONI E OLTRE.

Ferrara, Archivio Storico Comunale, via Giuoco del Pallone 8.
h.15,15 MARTIN MYSTÈRE. UN ANTROPOLOGO A FUMETTI CHE AMA IL GENERE “EDUCATIONAL”.
Introduce Roberto Roda. Ferruccio Giromini (Istituto Europeo per il Design, critico e storico dell’immagine)
dialoga con lo sceneggiatore Alfredo Castelli, creatore di Martin Mystère. Interviene Anna Giusto.

Ferrara, La Pazienza. Arti e libri, via De’ Romei 38.
h. 17.30 Fumetto, graphic novel e documentario disegnato. Introduce Roberto Roda. Ferruccio Giromini
dialoga con Gianfranco Vanni “ Collirio” autore della mostra DIRTY WAR.

Domenica 17 marzo 2019
Narrazioni liquide | Geografia umane. Il Po e il suo Delta. Sguardi etnografici e non
solo.

Ferrara, Wunderkammer, Palazzo Savonuzzi, via Darsena, 57.
h 11.00 Fra terra e acqua. L’antropologa Elettra Irene Borchi dialoga con la fotografa Rosanna Lazzari,
autrice della mostre ORTI D’ACQUA e ORTI DI TERRA.
Durante l’incontro verrà proiettata la video intervista a ECIA E AMABILE, MONDINE DEL DELTA, raccolta da
Rosanna Lazzari (2017, 9 min.). Chiude l’incontro la proiezione del video di Vincenzo Marano, WATER
TRACK. IN THE FOOTSTEPS OF GRISELINI (La risaia degli italiani, Carani, Romania), (2017, 5,13 min.).
h.12.30 Giuseppe Scandurra chiude la festa dell’antropologia visuale a Ferrara con un arrivederci a Matera,
capitale europea della cultura 2019.

Geografie della finzione e immagini del reale.

Patrimonio, territori e sperimentazione fra etnografia e fiction.
Ferrara, Palazzo Bevilacqua-Costabili

15 marzo 2019
Giornata di studi

h. 9:30 – Saluti istituzionali

h 10:00 – 10:30 Giuseppe Scandurra (Università di Ferrara), Introduzione ai lavori

h. 10:30 – 11:10 Manar Hammad (Université Paris III – Sorbonne), Ville visible, ville invisible, ville
pensable.

h. 11:10 – 11:50 Wu Ming 1 (Roberto Bui), “Blues per le terre nuove”. Scritture narrative ai margini della
storia sociale e dell’antropologia.

h. 11:50 – 12:30 Thierry Roche (Université Aix-Marseille), Le paysage comme moteur de la fiction: un
approche ethnographique.

h. 12.30 – 13: 10 Rossella Schillaci, La fiuma. Antropologia visuale lungo il Po.
13:10 -13.30 Discussione.
13:30-15:00 Sospensione lavori.

h. 15:00 – 15:40 Francesco Faeta (Università di Messina), Esperienze della fotografia antropologica in
Italia. Etnografie e sperimentazioni linguistiche

h. 15:40 – 16:20 Roberto Roda (già Centro Etnografico Ferrarese), Dalla fotografia etnoantropologica a
quella “costruita”. Osmosi, ibridazioni e corto circuiti linguistici dal West al Po.

h. 16:20- 17:00 Davide Cacchioni (EHESS-Ecole des hautes études en sciences sociales, Marseille), La
fotografia come espansione dello sguardo etnografico. Riflessioni da una ricerca in corso.

h. 17:00 – 17.40 Francesco Marano (Università della Basilicata), Corpo e dispositivi mobili nel videodocumentario.

h.17.40 Discussione e conclusioni.

MATERA
Università della Basilicata,
Campus via Lanera 20

8 maggio 2019
h 18 Inaugurazione
Mostre fotografiche – Spazio Esposizioni Campus
Chiara Scardozzi, Acquasanta.
Roberto Roda, Altamura 1980. Improvvisazioni fra fotografia e performance.
Le mostre resteranno aperte dal 9 al 16 maggio 2019.

14 maggio 2019
h 17
TALK Flow – Aula A301
LIQUIDO/SOLIDO
Flusso di brevi interventi di studiosi sul tema liquido-solido
Facebook Live sulla pagina di VIEWS
h. 9.30-13-30
FILM Flow – Aula A301

15 maggio 2019
h 15-19
Film
Antonio Sturla, Le Valli di Comacchio, 1934.
Fernando Cerchio, Comacchio, 1942.
Michelangelo Antonioni, Gente del Po, 1947.
Florestano Vancini, Delta padano, 1953.
Sara Cestari, In risaia con le mondine, 2005.
Francesco Marano, Il Maggio delle Mondine, 2011.
P. Zullino e A. Andrisani, Il Vangelo secondo Mattei, 2017.

LE MOSTRE DI VIEWS 2.0

ROSANNA LAZZARI, ORTI D’ACQUA. DONNE AL LAVORO NEL DELTA DEL PO, mostra etnofotografica
Argenta (FE), Chiesa di San Lorenzo Convento dei Cappuccini, via dei Cappuccini 21/a,
8 – 24 marzo, orari: dal lunedì al sabato 8:30 -19:00. Chiuso i festivi ma apertura straordinaria il 17 marzo dalle 15:00
alle 19:00. Inaugurazione: 8 marzo, ore 17:00.

Frutto di un’indagine etnofotografica che l’autrice sta conducendo
da alcuni anni nel delta del Po veneto, la mostra, curata da Emiliano
Rinaldi e Roberto Roda, è incentrata principalmente sul lavoro delle
“raccoglitrici” di molluschi nelle coltivazioni acquatiche deltizie
(orti d’acqua). La mostra è stata promossa da Centro Etnografico
Ferrarese, Foto Pandini, Ferrara e Rencontres Photographiques de
Serre et d’Olt

ROSANNA LAZZARI, ORTI DI TERRA. DONNE AL LAVORO NEL DELTA DEL PO, mostra etnofotografica
Ferrara, Consorzio Wunderkammer, Palazzo Savonuzzi, via Darsena, 57
14-29 marzo, orari 9:00 – 13:00 dei giorni 17, 18, 22, 25, 27, 29 marzo. Inaugurazione: giovedì 14 marzo, ore 15:00.

L’indagine etnofotografica di Rosanna Lazzari sul lavoro femminile
nel delta del Po veneto si estende al lavoro agricolo e si arricchisce
dei ritratti di chi opera nei campi: la raccolta delle zucche, delle
patate, ecc

ROBERTO RODA. IL PO. UN FIUME LUNGO 45 ANNI. FOTOGRAFIE DALLA SORGENTE AL MARE (1974-2019),
Argenta (FE), Chiesa di San Lorenzo Convento dei Cappuccini, via dei Cappuccini 21/a,
8 – 24 marzo, orari: dal lunedì al sabato 8:30 – 19:00. Chiuso i festivi ma apertura straordinaria il 17 marzo dalle 15:00
alle 19:00. Inaugurazione: 14 marzo, ore 11:15.

La mostra propone una selezione di scatti che l’autore ha dedicato al
fiume Po e alle sue genti in 45 anni di ricerche etnoantropologiche.
Nel racconto espositivo la successione delle immagini segue la
corrente del fiume, dalla sorgente al mare, ma il viaggio spaziale si
nutre delle diacronicità a cui vanno ascritti i singoli scatti. Ognuna
di queste immagini è stata realizzata in momenti diversi, e gioco
forza decontestualizzata, dalle sequenze organiche a cui
originariamente apparteneva. Questo provoca, inevitabilmente, un
corto circuito linguistico, perché le immagini così isolate sembrano
simulare le sintesi della fotografia di reportage mentre sono state concepite con scopi di analisi etnoantropologica. La
mostra si avvale della curatela di Emiliano Rinaldi ed è stata sviluppata per volontà dell’associazione milanese Witness
Journal, per stimolare una riflessione sui i linguaggi del fotogiornalismo e quelli delle scienze sociali.

ETNOGRAFIA PROMOZIONALE E FUMETTO. LE AVVENTURE “EDUCATIONAL” DI MARTIN MYSTÈRE (E DEL SUOI SPINOFF, TANIT) NEL DELTA DEL PO. mostra delle tavole originali disegnate da Giancarlo Alessandrini, Montanari & Piccoli,
Roberto Zaghi, ecc.
Ferrara, Archivio Storico Comunale, via Giuoco del Pallone 8
14-29 marzo. Orari: dal lunedì al venerdì 9:30 – 13:30; martedì e giovedì anche 15:00 – 17:30; chiuso sabato e festivi;
apertura straordinaria sabato 16 marzo 15:00 -17:30. Inaugurazione 14 marzo, ore 16:00.

Creato dalla fantasia di Alfredo Castelli per l’editore Sergio Bonelli,
Martin Mystère è un personaggio dei fumetti regolarmente nelle
edicole dal 1982. Archeologo, antropologo, divulgatore e soprattutto
detective dell’impossibile Mystère dal 1989 si è prestato, in
collaborazione col Centro Etnografico Ferrarese, ad essere
divulgatore di temi storici ed etnoantropologici per scuole, musei,
istituzioni ed eventi culturali.

GIANFRANCO VANNI “COLLIRIO”. DIRTY WAR. LETTERE DAL VIETNAM, mostra delle tavole originali del
documentario disegnato
Ferrara, La Pazienza. Arti e libri, via De’ Romei 38
14 – 23 marzo. Orari: 10:00-12:30 e 16:00-19:30. Chiuso festivi e lunedì mattina. Inaugurazione 14 marzo, 0re 17:00.

Quello realizzato da Vanni “Collirio”, uno degli autori che contribuì
a rivoluzionare il linguaggio del fumetto italiano dalle pagine di
“Frigidaire”, non è un graphic novel ma un vero e proprio
documentario disegnato sulla Guerra del Vietnam. Il linguaggio
grafico attinge dai fotoreportage di guerra dell’epoca in un raffinato
gioco di ibridizzazione iconica.

BRUNO VIDONI (1930-2001). RITI POPOLARI, SPORCHE GUERRE E STUPEFACENTI MIRACOLI. LE CREDIBILI
SCRITTURE ETNO-ANTROPOLOGICHE DELLA FINZIONE. Mostra retrospettiva d’arte.
Ferrara, Sala espositiva del Liceo artistico “Dosso Dossi”, via Bersaglieri del Po, 25.
Dal 9 al 17 marzo. Orari: tutti i giorni 10:00-12:00 e 16:00-18:00. Inaugurazione 14 marzo, ore 18.

Artista, fotografo, ma pure ricercatore di etnografia e di storia
locale, Bruno Vidoni è entrato nella storia della fotografia italiana
per alcuni falsi reportage di guerra (in primis quello dedicato alla
Cambogia/ guerra del Vietnam) realizzati dietro casa, con l’intento
di dimostrare che il foto reportage bellico da tempo non riesce più a
documentare nulla, ma solo a veicolare luoghi comuni utili alle
esigenze dei grandi gruppi editoriali e di potere. Oltre al falso
reportage sulla Cambogia, la mostra popone anche due produzioni
strettamente legate alla dimensione linguistica dell’etnografia: un
falso reportage sul rito spagnolo della corrida, e una serie di ex voto
“laici”, cioè falsi dipinti votivi con cui l’artista centese ha esplorato
le dinamiche del sacro e della devozione popolare.

CHIARA SCARDOZZI, ACQUASANTA.
Matera, Campus universitario, via Lanera, 20
9-14 maggio. Orari: tutti i giorni 10:00-18:00. Inaugurazione 8 maggio ore 18:00.
Il progetto fotografico Acquasanta parla di acque termali e corpi immersi in essa come in una purificazione rituale. Il
progetto ha preso avvio fra Italia e Ungheria configurando una ricerca di situazioni particolari sulle forme socioculturali
e sui significati dell’acqua e dei suoi ambienti nel mondo contemporaneo

ROBERTO RODA. ALTAMURA 1980. IMPROVVISAZIONI FRA FOTOGRAFIA E PERFORMANCE
Matera, Campus universitario, via Lanera, 20
9-14 maggio. Orari: tutti i giorni 10:00-18:00. Inaugurazione 8 maggio ore 18:00.
Agosto 1980. L’autore visita in ore serali il claustro di Altamura con una fotocamera al collo. Un ragazzino si avvicina
e chiede: “Che mi fai ‘na foto?”. Poi alla richiesta associa anche i suoi amici. In breve arrivano a raccolta amici e
amichette, nonne e genitori, vicini di casa e gli spazi poco illuminati del claustro diventano il palcoscenico di una
improvvisata performance. Assecondati dal fotografo, coloro che stanno davanti all’obbiettivo decidono liberamente
come e dove mettersi in posa, finendo inevitabilmente per raccontarsi. La seduta fotografica evolve ben presto in
teatralità sociale

 

 

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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