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da: ufficio stampa Unpli Ferrara

Alcuni giorni fa in un workshop sul turismo rurale e naturalistico è emerso che il Delta del Po, quello emiliano romagnolo, con il suo primo entroterra, non è conosciuto dai 13 buyer, interessati alla commercializzazione, di cui 7 tedeschi, 3 olandesi e 3 del regno unito, nella misura di oltre il 75% e che, però, l’area di riferimento esprime potenzialità nella misura di quasi l’80%.
Le aree competitive al Delta del nostro grande fiume sono la camargue, l’estremadura e il delta del danubio, sia per il birdwatching che per la natura, sia per lo slow turism, e noi aggiungiamo, che per lo sviluppo rurale.
Non sappiamo, infine, quale risposte potranno arrivare sul Rinascimento degli Estensi, sul circuito museale delle mura di Ferrara, le vie delle delizie, le rocche, le tante ville e palazzi e tutti quei beni artistici e culturali che l’Unesco ci riconosce come patrimonio dell’umanità, compresa la riserva mab.
Di tutte queste cose si è parlato al Convegno, tenutosi al Castello di Mesola, il giovedì pomeriggio del 25 giugno scorso, per iniziativa delle 32 Pro Loco ferraresi organizzate in Unpli Ferrara, e prima del dibattito sul tema: “ I territori tra localismo e municipalismo “, nei punti delle tre relazioni dell’Ufficio di presidenza di unpli-proloco è uscita un’idea-proposta che qui ci piace illustrare, anche con alcuni disegni elaborati da uno studio di architettura.
Il messaggio lanciato con “ gli eventi nella storia ” focalizza l’attenzione in una piazza virtuale i cui contenuti esposti in moduli esprimono, anche come ferraresità e nuovo localismo, l’articolazione e la tipicità del tessuto sociale dei territori, visti e vissuti nel particolare contesto storico ed ambientale, riconosciuto unicum dall’Unesco.

Al riguardo si è detto:
“…la grafica, nelle sue linee, fa risaltare spazi e contorni richiamanti i beni artistici, culturali ed immateriali del periodo del Rinascimento degli Estensi, ma l’intenzione è di rimodellarli con vetrine di prodotti tipici, con angoli di biblioteca, di mostre, di cinematografia e documentaristica del territorio, di cultura del cibo, e altro.

Poi: riempire gli angoli del luogo virtuale con maxi pannelli su Schifanoia, i Castelli e le Rocche, il Quercino, alcune sequenze dei saperi locali della cultura del mare, e quanto del nostro localismo c’è di unico e distintivo”.
La nota di Unpli è quella di riproporre una sorta di Expo locale, anche itinerante nei principali centri della provincia, città compresa, organizzati in moduli per piazza, per sub-aree e per vie continue ed, infine, uscire dai confini con un percorso di marketing territoriale che si spinga la dove il nostro territorio si attrae e si fa attrarre.

Forse così potremmo, nell’arco di qualche anno, farci conoscere e coinvolgere quei 13 buyer che anche nel ferrarese ci può essere interessamento per tanti turisti, nuovi turisti dall’estero, altri turisti da Torino a Palermo, e quei milioni di persone che rimangono sulle spiagge della costa e che passando sulla strada Romea da Ravenna e Venezia possano sostare, almeno qualche giorno, prima sul delta , poi sul primo e secondo entroterra, infine a Ferrara e con una volata a Cento e dintorni.

Se la Facoltà di architettura della nostra Università e la locale Camera di Commercio raccogliessero il messaggio qui riportato, sia con approfondimenti architettonico-storici che per dare corpo a ricerche per trovare adeguate risorse, sarebbe bella cosa e non ci pare poco.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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