Venerdì 6 Settembre Sergio Caputo dà il via alla quinta edizione di Note di Settembre a Comacchio (Fe)
Da: Ufficio Stampa Jazz Club di Ferrara
Venerdì 6/9 ad alzare il sipario su Note di Settembre è il pop/jazz di Sergio Caputo, autore della hit “Un sabato italiano”. A fianco del cantautore romano, sui meravigliosi Trepponti di Comacchio, troviamo Fabiola Torresi al basso e cori e Alessandro Marzi alla batteria. La prestigiosa rassegna concertistica, giunta alla quinta edizione, è organizzata dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Comacchio in collaborazione con Produzione Culturale e Made Eventi.
Negli anni Caputo ha sviluppato un inconfondibile stile musicale e letterario (è altresì autore di svariati romanzi) che abbina la canzone italiana a sonorità jazz, con testi ispirati alla poesia moderna i cui temi predominanti sono il quotidiano, l’amore e le nevrosi metropolitane. A “Un sabato italiano” seguono ben dodici album, la partecipazione al Festival di Sanremo e importanti collaborazioni a fianco di artisti quali Dizzy Gillespie, Tony Scott, Mel Collins, King Krimson, Simply Red, Enrico Rava e Roberto Gatto tra gli altri.
Nel 2014 Caputo ha celebrato il trentennale di “Un sabato italiano” con l’album “Un sabato italiano 30”, remake in versione più jazz contenente due inediti, ed il libro “Un sabato italiano memories”, edito da Oscar Mondadori. L’anno seguente esce “Pop, Jazz & Love”, album di inediti interamente in inglese tranne per il singolo “A bazzicare il lungomare”. Recente è la fruttuosa collaborazione con Francesco Baccini che ha dato vita a ‘Chewing Gum Blues’, mentre del 2018 è “Oggetti smarriti”, un unplugged con tre inediti e altri brani cult della sua carriera.
Il concerto si svolgerà sui Trepponti (Via Trepponti, Comacchio – FE). In caso di maltempo sarà trasferito alla Sala Polivalente di Palazzo Bellini in via Agatopisto. Per informazioni 0533 314154, www.comunecomacchio.fe.it, www.turismocomacchio.it

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Riceviamo e pubblichiamo
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)