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da: Ufficio Stampa Jazz Club Ferrara

Al via – venerdì 30 ottobre – The Tower Jazz Workshop Orchestra, nuovo capitolo didattico attraverso il quale il Jazz Club, grazie al coordinamento di Alfonso Santimone e Piero Bittolo Bon, porterà in scena la prima resident band del Torrione. A precedere la performance della TJWO sarà il duo formato dai fratelli Santimone, Daniele e Alfonso, rispettivamente alla chitarra e al pianoforte. Seguono il concerto imprevedibili jam session.

Dopo la fortunata esperienza firmata The Unreal Book con cui il Torrione si è rivelato un luogo ideale anche per la didattica e la formazione, prende il via – venerdì 30 ottobre (ore 21.30) – The Tower Jazz Workshop Orchestra, nuovo capitolo didattico attraverso il quale il Jazz Club intende costruire, passo dopo passo, una resident band “elastica”, che permetta ai singoli musicisti di sperimentare collettivamente la propria vena compositiva e le proprie idee musicali.
L’organico, coordinato da Piero Bittolo Bon e Alfonso Santimone, eseguirà il materiale preparato nel corso del pomeriggio e sarà preceduto da un opening act dal taglio concertistico che vede protagonista il Santimone Duo formato, rispettivamente, da Daniele Santimone alla chitarra e dal succitato Alfonso Santimone al pianoforte.
I fratelli Santimone rappresentano per Ferrara una sorta di istituzione nell’ambito del jazz e della musica improvvisata. I molti impegni professionali, che portano entrambi a calcare i più importanti palcoscenici della penisola e oltre, fanno si che sia piuttosto raro ascoltarli in duo. Si tratta pertanto di un’occasione unica per poter godere della loro straordinaria empatia musicale.
In coda alle performance, energia permettendo, irromperanno virtuose jam session. Ad impreziosire la serata di venerdì, con ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas, sarà infine il luculliano aperitivo a buffet del wine-bar del Torrione (a partire dalle ore 20.00).
Il secondo appuntamento con la TJWO è in programma per venerdì 6 novembre, preceduto dal duo formato da Giorgio Pacorig (pianoforte) e Zeno De Rossi (batteria).
INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com
Infoline: 339 7886261 (dalle 15:30)
Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.
DOVE
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Se si riscontrano difficoltà con dispositivi GPS impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.
COSTI E ORARI
Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas.
Tessera Endas € 15
Non si accettano pagamenti POS
Apertura biglietteria ore 19.30
Aperitivo a buffet a partire dalle ore 20.00
Opening act ore 21.30
TJWO set ore 22.30
Jam session a partire dalle 23.30
DIREZIONE ARTISTICA
Francesco Bettini

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JAZZ CLUB FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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