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da: Ufficio Stampa Jazz Club Ferrara

Venerdì prossimo, tra Tolosa e Barcellona, il tour europeo del pianista e compositore Uri Caine farà tappa al Jazz Club Ferrara. L’enciclopedico genio dell’improvvisazione si esibirà con il suo rodato trio completato da Mark Helias al contrabbasso e Clarence Penn alla batteria, all’insegna di un excursus musicale a briglia sciolta.

Venerdì 23 ottobre (ore 21.30), tra Tolosa e Barcellona, il tour europeo del pianista e compositore Uri Caine farà tappa al Jazz Club Ferrara. Insieme al rodato trio – completato da Mark Helias al contrabbasso e Clarence Penn alla batteria – l’enciclopedico genio dell’improvvisazione darà vita ad un excursus musicale in cui i musicisti, attraverso uno straordinario interplay, si nutriranno delle rispettive idee con totale, disibita libertà.
Il tentativo di inquadrare Uri Caine (Filadelfia, 1956) in un determinato filone estetico risulta vanificato sin da un primo approccio alla poliedricità della sua scrittura musicale. Quest’ultima è dettata da una molteplicità di interessi tale da porre Caine a proprio agio sia con la rivisitazione di intere pagine della storia della musica classica (Bach, Schumann, Beethoven, Verdi…), sia con la tradizione ebraica, per poi fendere la contemporaneità della scena creativa statunitense. Con uno sguardo che ruota a 360° sul mondo, Uri Caine – già direttore della Biennale di Venezia per la musica nel 2003 – è pianista sopraffino anche quando dialoga con la tradizione al punto da offrire capitoli di struggente mainstream. Con venticinque album all’attivo, innumerevoli e prestigiose collaborazioni con protagonisti del jazz e della musica classica internazionali e svariati premi, è naturale iscrivere questo artista tra le figure che hanno contribuito maggiormente ad ampliare e ridefinire il linguaggio jazzistico degli ultimi trent’anni.
Con il suo Open Loose Trio completato da Tony Malaby e Tom Rainey, il bassista e compositore Mark Helias è tra i musicisti più apprezzati dell’attuale scena newyorchese. Da un incipit nel quartetto di Anthony Braxton, Helias vanta ad oggi dodici album in qualità di leader ed una serie di collaborazioni a fianco di mostri sacri del jazz come Don Cherry e Cecil Taylor.
Clarence Penn non è solamente uno dei batteristi jazz più richiesti, ma è anche leader, prolifico compositore e didatta. Dal suo approdo a New York, nel 1991, Penn ha posto la propria verve, l’intelletto acuto e l’inebriante musicalità al servizio di uno sbalorditivo elenco di artisti di prima fascia tra i quali Wynton Marsalis, Richard Galliano, Maria Schneider e Dave Douglas.
Informazione:
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com
Infoline: 339 7886261 (dalle 15:30)
Prenotazione cena: 333 5077059 (dalle 15:30)
Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.
Dove: Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Con dispositivi GPS è preferibile impostare l’indirizzo Corso Porta Mare 112 a Ferrara.
Costi e orari: intero 25 euro; ridotto 20 euro (la riduzione è valida prenotando la cena al wine bar, accedendo al solo secondo set, fino ai 30 anni di età, per i possessori della Bologna Jazz Card, per i possessori di MyFe Card, per i possessori della tessera Akkademica, per i possessori di un abbonamento annuale Tper); intero + tessera Endas 30 euro, ridotto + tessera Endas 25 euro. NB: non si accettano pagamenti Pos. Apertura biglietteria: 19.30, cena a partire dalle ore 20.00 (primo set: 21.30 – secondo set: 23.00)
Direzione artistica: Francesco Bettini

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JAZZ CLUB FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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