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Da: Ufficio Stampa Jazz Club Ferrara
“In mancanza d’aria” è l’affascinante viaggio nella cultura musicale carioca della cantante Sara Jane Ghiotti che – venerdì 12 aprile (inizio ore 21.30) – si presenta al Jazz Club Ferrara in settetto con Barbara Piperno al flauto, Tim Trevor-Briscoe al clarinetto, Anselmo Pelliccioni al violoncello, Simone Migani al pianoforte, Andrea Taravelli al contrabbasso e Pasquale Montuori alla batteria. Il progetto prende il nome dall’omonimo disco uscito a maggio 2018 per AlfaMusic.
<< Si tratta di un lavoro di sintesi sulla musica populár brasiléira, i cui concetti sostanziali ho poi espanso in arrangiamenti per un’orchestra di archi e legni. - Spiega la Ghiotti - Concettualmente, lo studio della cultura brasiliana e del suo melting pot sociale e artistico contribuiscono al mio personale progetto, nonché finalità artistica, di coesione, inclusione sociale, coscienza antropologica del nostro essere uniti nella diversità culturale. In esso, rendo omaggio a tre grandi compositori quali Edu Lobo, Milton Nascimento e Guinga>>.
Ciò che ne risulta è un originale sound, che non snatura l’anima popolare del progetto ma, anzi, ne rivela una chiave forse meno considerata, ovvero quella della contaminazione, vero cuore vibrante di questa musica. Per questo gli arrangiamenti si muovono fra musica classica, pop e R&B, con accenni di jazz rock e fusion.
Sara Jane Ghiotti (Birmingham, 1982) è cantante, arrangiatrice, compositrice, autrice, direttrice di coro e insegnante di jazz. Il suo percorso l’ha condotta ad approfondire le capacità dello strumento vocale dedicandosi allo studio della logopedia  e della “vocologia artistica”. Studia jazz al Conservatorio “G. Rossini” di Pesaro laureandosi sotto la guida dei maestri Gianmarco Gualandi e Bruno Tommaso. Successivamente consegue il Diploma di Arrangiamento e Direzione per orchestra jazz presso lo stesso conservatorio. Ha partecipato a svariati festival e rassegne, tra cui l’Artusi Jazz Festival con la Roost Big Band e Fabrizio Bosso diretta da Roberto Rossi e il giordano Jerash International Music Festival.

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JAZZ CLUB FERRARA


Top five del mese

Elenco titoli dei 5 articoli più letti negli ultimi 30 giorni – (linkati))

 

La top five della redazione.

(elenco di 5 a cura della redazione) (linkati))

 

Pescando un pesce d’oro nell”archivio

(elenco di 5 a cura della redazione) (linkati))

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

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Francesco Monini
direttore responsabile


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