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Da: Ufficio Stampa Jazz Club Ferrara

Venerdì 13/9 a Note di Settembre torna l’apprezzata formula dello storytelling con i Matia Bazar nella loro rinnovata formazione, che vede Fabio Perversi alle tastiere, Luna Dragonieri alla voce, Piero Marras alla chitarra, Fiamma Cardani alla batteria e Paola Zadra al basso. Tra parole e musica, aneddoti e note tratte dall’ultimo lavoro “Questo è il tempo”, la band – tra le più amate dagli italiani – si racconta al pubblico attraverso l’audace e originale mediazione dell’istrionico Franz Campi.

Venerdì 13/9 (inizio ore 21.30) a Note di Settembre – prestigiosa rassegna concertistica organizzata dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Comacchio in collaborazione con Produzione Culturale e Made Eventi – torna l’apprezzata formula dello storytelling con i Matia Bazar nella loro rinnovata formazione che vede Fabio Perversi alle tastiere, Luna Dragonieri alla voce, Piero Marras alla chitarra, Fiamma Cardani alla batteria e Paola Zadra al basso. Tra parole e musica, aneddoti e note tratte dall’ultimo lavoro “Questo è il tempo”, la band – tra le più amate dagli italiani – si racconta al pubblico attraverso l’audace e originale mediazione dell’istrionico Franz Campi.
Con brani quali “Tu semplicità”, “Solo tu”, “Per un’ora d’amore” e tanti altri, i Matia Bazar sono uno dei pochi gruppi italiani ad avere raggiunto successi a livello mondiale. Con un curriculum artistico che prende il via a Genova nel 1975, la formazione completamente rinnovata, che riconosce nel tastierista Fabio Perversi la leadership nonché “l’anima” del gruppo, riprende il proprio cammino nel 2018 con il debutto di una giovane e straordinaria cantante: Luna Dragonieri. Il primo “atto ufficiale” dei nuovi Matia Bazar è stato il brano dal titolo “Verso il punto più alto”, arrivato nella top twenty delle radio in Italia e pubblicato per l’etichetta svizzera Farn Music, a cui sono seguiti tour nell’Est Europa, a Malta, Helsinki e Nova Gorica.
Lo storytelling si svolgerà sui Trepponti (Via Trepponti, Comacchio – FE). In caso di maltempo sarà trasferito alla Sala Polivalente di Palazzo Bellini in via Agatopisto. Per informazioni 0533 314154, www.comunecomacchio.fe.it, www.turismocomacchio.it

Informazioni
Infoline 0533 314154
www.comunecomacchio.fe.it – www.turismocomacchio.it

Dove
Tutti i concerti si svolgono sui Trepponti – Via Trepponti, Comacchio (FE). In caso di maltempo saranno trasferiti alla Sala Polivalente di Palazzo Bellini in via Agatopisto.

Costi e orari
Inizio concerti ore 21.30 – Ingresso libero

Direzione artistica
Luigi Sidero

Ufficio Stampa Note di Settembre
Eleonora Sole Travagli
soletravagli@gmail.com; press@jazzclubferrara.com – cell. 339 6116217

Ufficio Comunicazione Istituzionale
Margherita Poletti
margherita.poletti@comune.comacchio.fe.it

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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