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Da: Unione Degli Universitari di Ferrara.

Dopo due anni accademici di attività e costituzione del sindacato è giunto il momento di girare la pagina storica di RUA-UDU Ferrara. L’obiettivo iniziale era quello di portare l’associazione ad avere una capacità organica e una radicazione in più dipartimenti tale da consentire alla base territoriale di avere un congresso autonomo e di poter lavorare per le prossime elezioni studentesche.
Nel naturale corso di un sindacato serve avere un ricambio generazionale forte, è nostro compito supportare, insegnare e responsabilizzare i nuovi compagni e compagne che entrano a far parte del sindacato. È poi responsabilità di chi coordina riorganizzare tutto l’operato per poter fare un passaggio di testimone nel momento giusto.

Quindi chiedo qui oggi al presidente di avviare la fase congressuale rassegnando le mie dimissioni da coordinatore di UDU Ferrara, il lavoro fatto ci ha portati ad avere la giusta capacità per lavorare ad un congresso che ci porterà ad essere pronti alle prossime elezioni. La decisione è stata presa proprio perché serve dare il giusto tempo a chi verrà dopo di me di poter preparare, adattare e adottare la linea che si vorrà seguire nei prossimi anni.
Per fare questo passo alla conclusione del mandato serve fare un’analisi attenta su tutto il percorso intrapreso evidenziando i punti di forza del mandato stesso (che serviranno da esempio per il futuro) e i punti di criticità (che serviranno a migliorare l’azione).
Quindi avvieremo ora l’analisi di fine mandato, momento giusto per portare le proprie esperienze e idee che andranno ad implementare il documento politico congressuale.

Il lavoro che ci aspetterà sarà cospicuo, dobbiamo unire gli studenti e fare tutto ciò che è necessario per alzare la percentuale di affluenza alle elezioni, ancora risicata al 3%. E arrivarci più carichi e pronti che mai ma con un obiettivo ben preciso, ottenere l’emancipazione politica degli studenti e vincere le elezioni con una lista maggioritaria.

Non mi resta che augurare un buon lavoro a tutti noi e con uno spirito come sempre altamente socialista, al lavoro, allo studio e alla lotta!

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it