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Da: Redazione Ella
In bicicletta, a piedi, in barca, attraversando con lentezza gli scenari naturali del Parco del Delta del Po, e poi fermandosi ad ammirare le città d’arte di Comacchio e Ferrara, i palazzi storici e i ponti monumentali, il Castello Estense e le mostre d’autore, con la possibilità di partecipare a tanti eventi insoliti. Da Pasqua al 1° maggio 2019, la provincia di Ferrara offre ai visitatori numerose opportunità, per un viaggio speciale dal mare alle città, fra natura, cultura ed esperienze da vivere, grazie al Consorzio Visit Ferrara e a Visit Comacchio.
Tra gli specchi d’acqua e la fauna rara del Parco del Delta del Po – Riserva della Biosfera MAB UNESCO, dal 19 al 22 aprile 2019 ci sono gli eventi e le escursioni della Pasqua Slow. Quattro giornate speciali, nell’ambito della manifestazione Primavera Slow, per grandi e piccoli. Enogastronomia, fotografia naturalistica, birdwatching, laboratori creativi per bambini, navigazioni in barca nelle Valli di Comacchio e tra le saline, visite guidate nei luoghi d’arte come l’Abbazia di Pomposa, aperitivi al tramonto, percorsi in bicicletta e a cavallo, pic nic nella natura e tante avventure.
A Comacchio, da non perdere la visita al Museo Delta Antico e la mostra a Palazzo Bellini (fino al 27 ottobre) ispirata all’Iliade di Omero, dal titolo “Troia, la fine della città, la nascita di un mito”. Un’attenta selezione di opere originali tra sculture, affreschi e vasi figurati, provenienti dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli e dal Parco Archeologico dei Campi Flegrei, presentata in una cornice evocativa, con suggestioni che spaziano dall’epica al teatro, dalla realtà archeologica alla mitologia, dalla storia dell’arte alla letteratura.
Per provare i sapori tipici, dal 25 al 28 aprile c’è la Festa dei Pesci Marinati, antica tradizione comacchiese, dove poter visitare anche la Manifattura dei Marinati e scoprire la lavorazione dell’anguilla. Per tutto il weekend, degustazioni, mercatino dei prodotti slow dell’Emilia Romagna, musica, laboratori per bambini e visite guidate.
Il viaggio continua poi a Ferrara, che nel suo centro storico rinascimentale Patrimonio dell’Umanità UNESCO, invita a visitare la mostra di Palazzo dei Diamanti “Boldini e la moda”, con opere d’arte, abiti d’epoca ed oggetti preziosi ispirati al pittore che ha disegnato le icone glamour della modernità. Prenotando il pernottamento sul sito www.visitferrara.eu con il codice sconto “BOLDINI19” si avrà il 10% di sconto su tutte le strutture disponibili.
Imperdibile è anche il nuovo percorso espositivo del MEIS – Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, che inaugura il 12 aprile con la mostra “Il Rinascimento parla ebraico”, svelando un aspetto originale della storia dell’arte. Opere pittoriche come la Sacra famiglia e famiglia del Battista di Andrea Mantegna, la Nascita della Vergine di Vittore Carpaccio in cui spuntano a sorpresa significative scritte in ebraico, manoscritti miniati ebraici, come la Guida dei perplessi di Maimonide, l’Arca Santa lignea più antica d’Italia, mai rientrata prima da Parigi, e il Rotolo della Torah di Biella, un’antichissima pergamena della Bibbia ebraica. Inoltre, la città estense a fine aprile inizia ad animarsi con gli eventi del Palio di Ferrara, il più antico del mondo, che vedrà impegnate le contrade per tutto il mese di maggio, fino al 2 giugno, quando si disputeranno le Corse del Palio. Nei sabati del 20 e del 27 aprile, nel cortile del Castello Estense c’è l’Omaggio al Duca con dame e cavalieri, sbandieratori e musici, artigianato, scene teatrali, danze rinascimentali e ricostruzioni di episodi d’epoca. E per sognare, dal 25 al 28 aprile c’è Vulandra, il 40° Festival Internazionale degli Aquiloni. Inoltre, grandi e piccoli possono partecipare ai laboratori artistici del progetto “Ferrara e le tecniche d’arte”, per lavorare la ceramica, approfondire tecniche grafiche e pittoriche, fare origami. Oppure vivere le numerose esperienze gastronomiche, tra i profumi della zucca, un viaggio nel mondo delle api e del miele, imparare a fare la pasta fatta a mano o come si impasta la tradizionale coppia di pane, come avviene la marinatura dell’anguilla e tante altre attività gustose.
Con Visit Ferrara e Visit Comacchio, vantaggi, proposte di soggiorno e laboratori da prenotare direttamente sui siti www.visitferrara.eu e www.visitcomacchio.it

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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