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Da: Gianni Molinari, Prefettura di Ferrara

TUTTO ON LINE IL PROGRAMMA 2021 SULLE CELEBRAZIONI DEL GIORNO DELLA MEMORIA, PRESENTATO OGGI DALLA PREFETTURA
Filo conduttore delle iniziative il tema “testimoni del futuro”, le giovani generazioni a cui la senatrice Liliana Segre ha passato il testimone di custodi della memoria

E’ stato presentato oggi dal Prefetto Michele Campanaro, in videoconferenza, il programma 2021 delle manifestazioni organizzate in occasione delle celebrazioni del “Giorno della memoria”, istituito con Legge 20 luglio 2000, n. 211, in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti.
Il programma, tutto on line, è stato messo a punto dal “Comitato Provinciale 27 gennaio” di Ferrara, presieduto dal Prefetto Michele Campanaro, con il contributo dell’Assessore alla Cultura del Comune di Ferrara Marco Gulinelli, del Direttore del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah Amedeo Spagnoletto, del Presidente dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara Anna Maria Quarzi, del rappresentante dell’Università di Ferrara Baldassare Pastore, del dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Veronica Tomaselli, del direttore artistico Teatro Comunale di Ferrara Marcello Corvino e del direttore della Scuola d’arte contemporanea “Florestano Vancini” Alessio Di Clemente.
Il programma, che si articola su undici appuntamenti, si apre giovedì 21 gennaio e andrà avanti fino a domenica 31 gennaio, con dirette streaming di incontri, eventi musicali e proiezioni.
Tra gli appuntamenti più attesi, quello di mercoledì 27 gennaio, presso il Teatro Comunale “Claudio Abbado” di Ferrara ove, dopo i saluti istituzionali del Prefetto Michele Campanaro, del Sindaco di Ferrara Alan Fabbri e del Presidente della Consulta provinciale degli studenti Adelina Popa, è in programma la prima nazionale di “A cosa serve la memoria”, un racconto a due voci con Corrado Augias e Moni Ovadia. Ancora: di elevatissimo livello è la tavola rotonda in programma il 28 gennaio, con il Direttore del Museo Nazionale dell’Ebraismo e della Shoah di Ferrara Amedeo Spagnoletto, il Presidente del Memoriale della Shoah di Milano Roberto Jarach, il Presidente della Fondazione Museo della Shoah di Roma Mario Venezia, il Presidente della Unione Giovani Ebrei d’Italia Simone Santoro sul tema “Il giorno dopo. I testimoni del futuro”, che costituisce il filo conduttore dell’intero programma., in un ideale passaggio del testimone di custodi della memoria tra la Senatrice a vita Liliana Segre e le giovani generazioni,
“Un Giorno della Memoria diverso dai precedenti. L’emergenza sanitaria non permetterà di incontrarci – ha sottolineato il Prefetto Campanaro – ma il Comitato che ho l’onore di presiedere ha elaborato una programmazione di altissimo spessore culturale che sfrutta le opportunità del digitale per permettere la partecipazione da remoto alle iniziative attraverso il sistema delle dirette streaming. Per questo, abbiamo prestato massima attenzione ai linguaggi multimediali, coinvolgendo in particolare studenti e insegnanti, in questo momento particolarmente delicato dello stesso mondo della scuola”.
A causa dell’emergenza pandemica, anche la tradizionale consegna delle medaglie d’onore del Presidente della Repubblica ai famigliari di cittadini ferraresi internati nei lager nazisti avverrà in forma virtuale. “Troveremo senz’altro il modo di organizzare, appena le circostanze ce lo consentiranno, la consegna nelle mani dei famigliari degli insigniti delle dieci medaglie del Presidente della Repubblica – ha concluso il rappresentante del Governo – Ma, nella giornata del 27 gennaio, sul palcoscenico del Teatro Abbado vorrò ricordare uno ad uno i nomi dei dieci cittadini della provincia di Ferrara, militari e civili, che sono stati deportati ed internati nei lager nazisti, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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