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da: Associazione Culturale Ferrara Off

Sabato 18 giugno – ore 21
Maria Paiato legge ‘Il Gattopardo’
di Giuseppe Tomasi di Lampedusa
Terza puntata

Le vicende della nobile casata dei Salina hanno ripreso vita al Teatro Ferrara Off già dai primi giorni di giugno quando, partendo da un’idea di Giulio Costa, l’attrice Maria Paiato, una delle più raffinate protagoniste del panorama teatrale italiano, con la sua coinvolgente interpretazione, ha iniziato la lettura, a puntate, dell’unico romanzo scritto da Giuseppe Tomasi di Lampedusa. “Il Gattopardo”, le cui prime due puntate sono già disponibili on line, ascoltabili in streaming sul sito www.ferraraoff.it/diario-di-viaggio, torna in scena a Ferrara Off con la terza puntata sabato 18 giugno alle ore 21. La lettura prosegue le vicende famigliari dell’aristocrazia siciliana che tanto ricordavano a Tomasi di Lampedusa quelle della propria famiglia e, in particolare, quelle del bisnonno, il principe Giulio Fabrizio Tomasi, vissuto durante il Risorgimento. Il romanzo fu pubblicato nel 1958, grazie alla lungimiranza di Giorgio Bassani, allora editore presso Feltrinelli, che, fin dalle prime righe, ne riconobbe la grandezza. Proprio ricordando Bassani è nata la volontà di leggere a puntate ‘Il Gattopardo’. Le letture si inseriscono infatti, nell’ambito di ‘Biblioteca itinerante di letteratura’, un’iniziativa culturale con più di venti appuntamenti, omaggio a Giorgio Bassani editore e scrittore, nel centenario della sua nascita, che per tutta l’estate e fino al 15 ottobre animerà vari luoghi della nostra città. Un progetto culturale per Ferrara, omaggio all’autore-editore che tanto l’ha resa celebre nel mondo, e che, oltre al patrocinio del Comune, del ‘Centro studi Bassaniani’ e della Regione Emilia-Romagna, vanta anche il patrocinio del ‘Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Giorgio Bassani’, recentemente costituito dal Ministro Dario Franceschini, e del patrocinio della sezione di Ferrara di Italia Nostra, di cui Bassani fu presidente nazionale per quindici anni. La quarta e ultima puntata de ‘Il Gattopardo’ si terrà il sabato successivo, 25 giugno, sempre alle ore 21. È consigliata la prenotazione tramite il sito www.ferraraoff.it o telefonando al numero 333.6282360. Ingresso: euro 8 soci Ferrara Off, euro 5 under 20, euro 10 non soci (comprensivi di tessera associativa).

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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