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da: ufficio stampa Cus Ferrara

TENNIS SERIE C – CUS “ IL CICLONE “
Prosegue il campionato di serie C della prima squadra del CUS “ Il Ciclone “ che come da previsione sta ben comportandosi nel proprio girone, attualmente posizionata in seconda posizione con tre vittorie ed una sola sconfitta. Vinta la prima partita in casa sul San Martino Sport di Reggio Emilia per 4 a 2 , la formazione capitanata da Luti si è imposta a Parma sullo Sporting per 5 a 1.
Nella successiva trasferta sempre a Parma prima sconfitta per 5 a 1 contro la formazione più forte del girone che ha potuto anche avvalersi oltre di giocatori di livello superiore anche di campi estremamente veloci che hanno creato molti problemi di adattamento ai cussini. Subito il riscatto in casa domenica scorsa contro il Tennis Club Imola superato per 5 a 1 per concludere la prima fase a gironi domenica prossima dui campi del C.T. Carpi, dove una vittoria darebbe ai ferraresi l’accesso ai Play Off. In questa prima fase si sono ben espressi Manuel Schuett , Stefano Stifani, Emiliano Spettoli, Filippo Luti e Oliver Schuett subentrato solo a campionato iniziato, dando il suo importante contributo alla squadra sia in singolo che in doppio.

TENNIS SERIE C – CUS Junior “ BRUNI PORT “
Continua anche il campionato della seconda squadra il CUS junior, che come previsto incontra notevoli difficoltà in un campionato che si è guadagnato l’anno scorso sul campo, ma che è sicuramente al di sopra delle proprie possibilità. La formazione giovanile affronta ogni domenica giocatori di classifica nettamente superiore alla loro, pur tuttavia non stanno demeritando dando il massimo con buoni risultati individuali. Superati nella prima partita per 4 a 2 ad Anzola, questo l’incontro chiave del girone, poi sono arrivate due sconfitte nette nel risultato ma ugualmente combattute a dimostrazione che il divario di classifica in futuro è colmabile. Le due successive sconfitte in casa contro TC Rimini per 5 a 1 e con il Club Atletico Faenza per 6 a 0 hanno evidenziato, pur nella diversità di valori, una buona crescita sia in singolo che in doppio. Sabato 30 aprile si giocherà il recupero a Marina di Ravenna non giocato per pioggia e mentre domenica primo maggio affronteranno in casa il C.T. Viserba. I ragazzi di Nando De Luca che hanno sempre giocato sono Federico Masetti, Mattia Vincenzi, Edoardo Petrucci, Simone Scagni e Stefano Trentini e a tutti il merito di aver onorato la maglia dando sempre il massimo impegno in tutte le gare.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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