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Da: Teatro Nucleo
Dal carcere agli spazi aperti, da Pontelagoscuro all’Europa: due generazioni di Teatro Nucleo all’opera per Ferrara

Giovedì 23 maggio nella Casa Circondariale G. Satta e venerdì 24 maggio nella Piazza di Pontelagoscuro saranno presentate due nuove produzioni. In attesa della tournée internazionale.

Uno spettacolo di teatro-carcere il 23 maggio e uno per gli spazi aperti il 24 maggio: due interventi che riassumono il lavoro che Teatro Nucleo da 40 anni realizza, rendendo Ferrara protagonista della ricerca teatrale internazionale dedicata ai non-spettatori, alle persone che si incontrano per strada, a chi – attraverso il teatro – può costruire nuove possibilità.

In questo filone di azioni si pone il lavoro in carcere di cui Teatro Nucleo – fondatore del Coordinamento Teatro-Carcere della Regione Emilia Romagna – è capofila a livello nazionale. Album di Famiglia, la nuova produzione con e per i detenuti-attori di Ferrara, con la drammaturgia di Horacio Czertok e di Marco Luciano, sarà presentata in forma di studio giovedì 23 maggio nel Teatro della Casa Circondariale G. Satta.

La presentazione sarà dedicata agli studenti della Cattedra di esecuzione penale della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Ferrara e agli studenti delle classi quinte del Liceo L. Ariosto, che forniranno un feedback strutturato sull’esperienza vissuta in un successivo incontro, il 27 maggio.

Album di Famiglia sviluppa il tema biennale „Padri e figli“, comune a tutti i progetti del Coordinamento Teatro-Carcere dell’Emilia Romagna. Il processo laboratoriale alla base del lavoro, iniziato ad ottobre 2018 con il coinvolgimento di sedici detenuti, esplora la figura di Amleto nelle varie riscritture del ‘900, da Heiner Muller a Laforgue. Attraverso uno scambio di suggestioni e spunti letterari forniti dai registi ai detenuti, e da questi rielaborati in scritture biografiche, si realizza uno studio quasi antropologico del rapporto padre/figlio legato ai temi della colpa, del lutto, dell’eredità e del conflitto generazionale in una costruzione scenica fortemente corale e dinamica, che utilizza danze e musiche tradizionali dei Paesi di provenienza dei detenuti: dalla Russia al Marocco, dall’Italia all’Albania, dalla Romania alla Spagna, da Cuba alla Tunisia alla Moldavia. Una messa in scena che non segue un senso filologico né una narrazione tradizionale, ma che è in grado fi far emergere gli archetipi del conflitto tra padri e figli attraverso immagini, simboli e topoi della tragedia.

Dallo spazio chiuso delle carceri agli spazi aperti: venerdì 24 maggio alle ore 17.30 nella Piazza di Pontelagoscuro, andrà in scena l’anteprima di Domino, ultimo progetto di teatro per gli spazi aperti di Teatro Nucleo, con la regia di Natasha Czertok, prima della partenza per un lungo tour internazionale.

Dall‘1 al 10 giugno Domino sarà, infatti, in Bulgaria a Plovdiv, Capitale Europea della Cultura 2019, come parte attiva ed elemento fondante di Odyssée Karavana, progetto teatrale internazionale di tredici Compagnie che stanno attraversando l’Europa per sottolineare la necessità del dialogo e del superamento dei confini, materiali e immateriali. Gli oltre duecento tra artisti e tecnici di Odyssée Karavana, progetto promosso dal CITI – Centre International pour les Théâtres Itinérants convergeranno in quattro punti chiave: Plovdiv in Bulgaria, Ferrara in Italia, Salonicco in Grecia e Bruxelles in Belgio. Qui la carovana terminerà il viaggio, con una conferenza internazionale ad agosto 2019 all’interno del Théâtres Nomades Festival dopo aver incontrato oltre 20.000 spettatori in un tour composto di 25 spettacoli e performances, tra i quali Domino di Teatro Nucleo, unica Compagnia italiana partecipante al progetto.

Odyssée Karavana raccoglie l’eredità storica di Caravan MIR, lo straordinario tour trans-europeo che esattamente trent’anni fa coinvolse oltre duecento artisti in un Festival di teatro itinerante, da Mosca a Parigi, percorrendo da est a ovest quell’Europa divisa dal Muro di Berlino, che sei mesi dopo la fine del tour sarebbe stato abbattuto.

La Bulgaria è solo la prima tappa del tour europeo di Domino, che nel corso dell’estate sarà in scena anche in Germania (Sommerwerft Theatre Festival, Francoforte) e Danimarca (Waves Festival, Vordingborg).

Con Domino, diretto da Natasha Czertok, Teatro Nucleo –forte di quarant‘anni di storia per le strade, le piazze e i teatri – riparte con un tour internazionale sostenuto da MiBAC, Regione Emilia Romagna e Istituto Italiano di Cultura di Sofia: «Oggi, a trent’anni dalla caduta del Muro, vogliamo accendere i riflettori sui nuovi confini sociali e sulla concreta, lenta e graduale perdita della libertà di pensiero» racconta la regista «Domino è uno spettacolo classico, nel significato antico: un rituale di incontro e di scontro con questioni che troppo spesso la nostra società si rifiuta di affrontare».

Info sulla Compagnia: http://www.teatronucleo.org/.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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