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da: ufficio stampa Cna Ferrara

Alla prima Giornata di orientamento all’impresa, promossa da Cna, un centinaio di studenti a lezione degli imprenditori dei diversi settori.
Venerdì le visite di oltre 900 ragazzi a 35 pmi della provincia.

C’è chi ha dato forma al proprio sogno imprenditoriale insieme ad amici neolaureati in un bar, altri invece hanno lavorato sodo per dare un futuro alla propria impresa di famiglia. Ci sono giovani che, a fare gli imprenditori proprio non ci pensavano, per poi trovarsi tra le mani un mestiere scoperto come appassionante, altri ancora si sono impegnati a costruire in ogni dettaglio il proprio progetto imprenditoriale, per sviluppare al massimo le potenzialità di una idea innovativa. Non esiste un modo solo di fare impresa e, neppure, è possibile stabilire a priori l’identikit del perfetto imprenditore, come hanno spiegato i protagonisti della prima delle due Giornate di Orientamento all’impresa, promosse dalla Cna, che si è tenuta ieri, in via Caldirolo, mettendo a confronto imprenditori della nostra provincia con un centinaio di studenti di istituti medi superiori della città e di giovani frequentanti corsi di formazione professionale di Ecipar Cna.
Quello che i ragazzi presenti, prima al convegno che ha aperto l’intensa mattinata dedicata al tema “Diventare imprenditori: passione, idee e competenze”, poi ai cinque workshop tematici, hanno potuto senz’altro comprendere è che fare impresa, sì, è difficile, richiede tanto lavoro e impegno, ma è sicuramente possibile. E bello. E’ questa l’esperienza che accomuna le storie imprenditoriali di giovani imprenditori di successo, raccontate con immediatezza e passione autentica dai protagonisti alla sala piena di ragazzi, all’inizio della mattinata. “Quello che ha fatto la differenza – ha sottolineato ad esempio Bruno Faccini, di ITEstense – è la determinazione e tanto lavoro, imparando dagli sbagli compiuti”. Una strada che, magari, può riservare belle sorprese e non solo problemi, come quella di Roberto Danieli, giovanissimo titolare di Alchimie del Gusto: “Il mio primo laboratorio era di 30 metri quadrati, ora l’azienda è cresciuta e ho appena inaugurato la nostra nuova sede di 300 metri quadrati”. Certo, occorre farsi carico di grandi responsabilità, ha precisato Nicola Sabba, titolare di Mec Murphil, “Ma questo è un mestiere che permette di fare ciò che alle persone piace davvero”.
Sono tutte queste alcune tra le principali ragioni, che motivano il tenace sforzo di Cna rivolto ad avvicinare le nuove generazioni al mondo delle piccole e medie imprese, come ha ricordato il presidente provinciale della Cna Alberto Minarelli. Un impegno – ha aggiunto Matteo Fabbri, responsabile dei Giovani imprenditori Cna, fatto di incontri, come quello delle Giornate di Orientamento e di altre molteplici iniziative concrete di sostegno al fare impresa.
I cinque workshop tenuti da imprenditori e consulenti, si sono focalizzati sui diversi settori: automazione industriale (Giorgio Marzola della Sa-Ma Snc e Roberto Bonora della Modelleria Meccanica Bonora); benessere ed estetica (Fulvio Bedendo dell’impresa Beauty Club Benessere e Chiara Pirani e Federico Pederzani della Estetica BeC); comunicazione – Ict (Giulia Bratti di Grafica Andros e Emanuele Borasio di Wear); impiantistica (Armando Folli dell’azienda Folli Armando Impianti Elettrici e Gabriele Pozzati di Impianti termosanitari Snc); moda (Debora Trapella di Confezioni Mia e Dino Ragazzini di Inpell Pelletteria). Questi gli Istituti scolastici che hanno partecipato alla prima giornata: Ipsia “Ercole I d’Este”, It Copernico, Istituto “V. Bachelet”, Liceo “L. Ariosto”.
Oggi, a partire dalle 9, sono previste le visite di studenti di Istituti medi superiori ad imprese della nostra provincia, per un totale di oltre 900 ragazzi, accompagnati dai propri insegnanti, ad un complesso di 35 aziende.

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CNA FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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