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da: Ufficio Stampa Sedicieventi

Si è conclusa ieri la prima frizzante edizione del Ferrara Sharing Festival, l’evento interamente dedicato all’economia collaborativa ideato e organizzato dall’Agenzia Sedicieventi, con il patrocinio della Regione Emilia Romagna, del Comune di Ferrara e la preziosa partnership dell’Università degli Studi di Ferrara, Dipartimento di Economia.

“Siamo pienamente soddisfatti – afferma il Vice Sindaco Massimo Maisto – della riuscita di questa prima edizione che ha saputo fornire risposte a cittadini sempre più attenti a formule di consumo orientate all’accesso a beni e servizi piuttosto che al loro possesso. Ulteriore pregio è stato di averlo fatto con un format di evento diffuso, interessando ben otto differenti e prestigiose location della Città di Ferrara”.

Più di cento speaker e oltre cinquanta appuntamenti, fra sessioni plenarie e workshop, hanno scandito il calendario dell’iniziativa, autentico “evento collaborativo” realizzato con la partecipazione di alcuni fra i principali esponenti del settore: Smartika e VizEat, sponsor del Festival insieme a CARISBO, ma anche HomeAway, BlaBlaCar, Guide Me Right, GoGoBus, iCarry, Timerepublik, Gnammo, Tabbid, CoContest, Produzioni Dal Basso, LastMinuteSottoCasa, L’Alveare che dice Sì e molti altri ancora.

Protagonisti della manifestazione, la cui Direzione Artistica è stata affidata a Davide Pellegrini (Presidente dell’Associazione Italiana Sharing Economy), anche AICCON, AISE, Alleanza delle Cooperative Italiane, Ami Ferrara, ASCOM Ferrara, Camera di Commercio di Ferrara, Cittadinanza Attiva, CNA Ferrara, Confesercenti Ferrara, ECCOM, Generazioni Legacoop, Legambiente, Strada dei Vini e dei Sapori, TNS.

Sentiment decisamente positivo da parte del pubblico, addetti ai lavori e non, che hanno seguito con grande interesse i workshop sempre gremiti, a cominciare da quelli promossi dal Dipartimento di Economia e Management dell’Università degli studi di Ferrara, che hanno spaziato dalla “Creazione della Città Intelligente” al “Design Thinking”” fino a un accattivante “Scenario della Felicità”. Di grande interesse anche l’appuntamento incentrato sul “Tech-Marketplace: l’innovazione al servizio delle imprese” firmato CARISBO. Così come seguite e apprezzate sono state le iniziative organizzate in collaborazione con ARCI, dalla proiezione del viaggio documentario “Unlearning” all’incontro “Couchsurfers, due sopra il divano” passando per interessanti presentazioni, da quella del “Crooner Freak” al nuovo spazio di coworking gestito dall’Associazione culturale ilturco, senza dimenticare la buona musica.

Imperdibile l’incontro con Alessandro Bergonzoni realizzato in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale di Ferrara che, presso la centralissima Sala Estense, ha registrato il tutto esaurito.

Grande successo anche per l’Area intrattenimento di Piazza Trento e Trieste: oltre 3.000 appassionati di calcio balilla di ogni età si sono cimentati in avvincenti sfide 11 contro 11 grazie a un’inedita rivisitazione sharing dell’amatissimo biliardino.

“Non è la ricchezza che manca nel mondo ma la condivisione” è il messaggio che ci piace ricordare tra gli innumerevoli lasciati sullo Sharing Wall, mentre più di 1.500 sono stati gli aspiranti artisti che grazie all’iniziativa Sharing Art hanno lasciato un loro segno indelebile diventando co-autori di un’opera d’arte davvero condivisa.

Interessanti e innovativi i vari approfondimenti su nuove realtà e temi legati alla sharing economy che si sono susseguiti presso lo Speaker’s Corner firmato Ouishare, strategicamente posizionato all’interno del Chiostro di San Paolo, in prossimità di un’irresistibile Spalm Beach che ha consentito al pubblico di assistere comodamente agli incontri o semplicemente di godersi il meritato relax. Ad animare il Chiostro anche l’Area StartUp e imprese, con proposte e idee innovative che hanno interessato il pubblico dell’evento, e il partecipato concerto di Enrico Mantovani, organizzato in collaborazione con Doc Servizi e Legacoop Estense. Sempre coinvolgente, inoltre, l’avvincente mondo di LEGO® SERIOUS PLAY® che ha portato a interessanti creazioni.

Grande successo sui social network e in particolar modo su Twitter dove l’Hashtag #FSF2016 è entrato per 2 giorni tra le tendenze italiane, con più di 1500 Tweet e oltre 4milioni di Impression, mentre su facebook sono state ben 20.000 le persone raggiunte dai post nei soli 3 giorni di evento. Vivace interattività anche sul web, con oltre 20.000 visualizzazioni del sito ufficiale www.sharingfestival.it. Preziosa in tal senso la collaborazione dei media partner, Rai Emilia Romagna, pagina99 e Lettera43, Radio Bruno, MARKETERs e ThisMARKETERsLife, e il contributo degli Instagramers con Academy e con la community locale Igers Ferrara e Igers Emilia Romagna.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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