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da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Il Prof. Stefano Manfredini è stato eletto ieri Presidente della Scuola di Farmacia e prodotti della salute dell’Università di Ferrara. Guiderà il nuovo Istituto per i prossimi tre anni.
Il Prof. Pasquale Nappi, Rettore dell’Ateneo ha espresso le proprie congratulazioni al neo eletto, sottolineandone le caratteristiche di docente di indubbio valore e di grande spessore umano.
Sono onorato di questo incarico affidatomi dai colleghi del Consiglio della Scuola che ringrazio – ha affermato il neo eletto, ordinario di Chimica Farmaceutica del Dipartimento di Scienze della via e biotecnologie – e spero di poter ricambiare con qualche successo la fiducia accordata. L’istituzione della Scuola di Farmacia e dei Prodotti della Salute, rappresenta una importante acquisizione per le scienze farmaceutiche e della salute nell’ Ateneo ferrarese.
La Scuola coordina le iniziative didattiche Magistrali (Farmacia e CTF) e di Specializzazione (Dottorato e Master), nel settore dei farmaci e della salute, portate avanti dai Dipartimenti fondatori SVEB ed SCF.
In Italia – ha proseguito Manfredini – si contano sulle dita di una mano gli Atenei che hanno avuto i requisiti per poterla istituire, non dimentichiamo che i Corsi sulle Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute Ferraresi sono al 4° posto in Italia, nel documento della valutazione comparativa degli atenei stilato dall’ANVUR. Ringrazio, a nome di tutto il Consiglio della Scuola, l’Ateneo per la lungimiranza di questa scelta. Le azioni da intraprendere sono molteplici per ottimizzare e razionalizzare le importanti risorse didattiche che sono ora condivise tra i due dipartimenti e che offrono nuove possibilità di miglioramento nella qualità e diversificazione della offerta formativa.
La Scuola di Farmacia e Prodotti della Salute – ha ricordato il Prof. Manfredini – opera nell’ambito delle scienze della vita e delle scienze chimiche e biotecnologiche volte al servizio della salute, offre agli studenti interessati a questo ambito lavorativo e di studio, un ambiente ottimale per sviluppare competenze scientifiche e tecnologiche multidisciplinari e trasversali, in percorsi formativi e professionalizzanti focalizzati sulle discipline bio-farmaceutiche, biotecnologiche, chimico-farmaceutiche, farmacologiche, tecnologico-farmaceutiche, cosmetiche ed alimentari. Lo studente ha la possibilità di partecipare a programmi di Mobilità internazionale in Europa e in altri paesi del mondo per periodi di studio, tirocinio e ricerca. La Scuola offre allo studente una formazione culturale completa che coniuga saldamente didattica e ricerca e prepara figure professionali specifiche e nel contempo sufficientemente flessibili per entrare negli ambiti lavorativi più disparati. Operatori della salute a livello del prodotto, del suo consiglio, della sua produzione, dispensazione e distribuzione, della farmaco e cosmeto-vigilanza, del monitoraggio della terapia, della analisi, della ricerca e dei servizi al cittadino nell’ambito della salute. Uno strumento indispensabile per competere in un momento di forte transizione della professione del Farmacista, che da dispensatore di farmaci diventa anche un dispensatore di servizi al cittadino, e di un professionista della ricerca e industrializzazione dei farmaci e prodotti della salute, che sempre più soffrono la concorrenza internazionale. Non dimentichiamo che la produttività del settore Farmaceutico è seconda, in termini di fatturato, dopo l’alimentare in Italia. Non ultimo, alla Scuola spetterà il raccordo con il territorio sulle tematiche relative alla professione del Farmacista, ancor più vero in una città che è anche una Università, che ha visto i più insigni studiosi del farmaco (es. Paracelso) e ha dato alla luce splendide farmacopee e ricettari con una sequenza ininterrotta di riconoscimenti in campo Europeo dal medioevo alla fine dell’ottocento.
L’elezione del Prof. Manfredini segue di pochi giorni quella del prof. leonardo Trombelli a Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia.

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
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Francesco Monini
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