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Da: Associazione Puedes Puedes

Ilaria Corli darà il via alla “Svalvolata by Night”, un giro in bici delle mura di notte

Cosa si prova ad accompagnare la crescita di un artista di fama nazionale, a uno dei finalisti di The Voice? A raccontarlo al Puedes Summer Night sarà la mamma di Thomas Cheval. Domani sera, alle 18.30, Cristina Secchieri inaugurerà i tanto attesi aperitalk, condotti da un’inedita Giada Brina. Al di là dei vini doc della piana ferrarese, dei cocktail alla frutta e degli spritz che non mancheranno sul bancone del Puedes, i pezzi forti saranno l’ukulele e la chitarra che lo staff mette a disposizione di chi vorrà esibirsi di fronte ai suoi amici. Il divertimento nel sottomura non conosce ostacoli, né inutili imbarazzi. L’aperitivo sarà condiviso anche dagli amici a quattro zampe, perché anche i cani possano abbeverarsi al Baubar, con acqua e croccantini offerti da Zoo market.
Alle 20, Ilaria Corli verrà a ripercorrere la sua traversata sino a Capo Nord, perché la bicicletta resta uno dei simboli della città che ha accompagnato lo staff del Puedes sin dall’esordio. «Il momento più bello della gara è stato arrivare alla fine senza nessuno dell’organizzazione ad aspettarmi – confessa la ciclista – Se non due amici ciclisti che si sono fatti 200 miglia sui pedali solo per abbracciarmi e portarmi una bottiglia di champagne. Sono scoppiata in lacrime. Ho incontrato persone stupende, che hanno riscaldato il viaggio». In mezzo a tanto freddo, però, i frangenti più duri sono stati due: «Ho fatto molta fatica nell’affrontare le grandi distanze americane – aggiunge – Tra una tappa e l’altra non c’era niente di niente, e ho rischiato spesso di fermarmi in preda allo sconforto. Poi lo stato in cui ho sofferto di più è stato il Kentucky. Le case non hanno recinzione e per mille chilometri ho avuto cani alle calcagna. Ho rotto persino una ruota. Pedalavo nel terrore». E dalle 21 sarà proprio Ilaria a condurre la Svalvolata by Night, un giro notturno delle mura estensi in bici. Per l’occasione sarà attivato un servizio noleggio in modo da attrezzare anche chi proviene da fuori città.
Sul palco del Puedes Summer Night, nel frattempo, si esibiranno i Miami & The Groovers e gli Ultima Fase, per una serata all’insegna del reggae. Intanto cresce l’attesa per sabato 6, quando a Ferrara tornerà Calcutta, il cantautore di Latina che sta spopolando con il nuovo singolo, Oroscopo, un vero e proprio tormentone.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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