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da: Altroconsumo, Associazione Indipendente di Consumatori

Quante volte abbiamo evitato di fare shopping online per il timore di vederci clonata la carta di credito? Trappole e insidie sono sempre dietro l’angolo, anche sul web, ma Altroconsumo può aiutare a scovarle e a far valere i propri diritti di consumatori. Diritti che, anche grazie alle azioni promosse proprio da Altroconsumo, dal prossimo Giugno presenteranno alcune, importanti novità, tutte a favore del consumatore.
Il tema dei ‘pacchi’ in rete e di come non cascarci sarà al centro di uno degli appuntamenti più attesi del Ferrara Altroconsumo Festival, in programma nel centro storico di Ferrara dal 16 al 18 Maggio prossimi. All’incontro “Fare shopping online senza pacchi”, in calendario Domenica 18 Maggio, alle 16.30, al Chiostro di San Paolo, i consulenti e gli esperti di Altroconsumo partiranno da un dato positivo, ovvero la recente approvazione del decreto legislativo che ha introdotto nuove regole a tutela del consumatore: dal prossimo Giugno, ad esempio, il diritto di recesso (cioè la restituzione della merce) potrà essere esercitato entro 14 giorni e non più 10; in caso di ripensamento, si potrà restituire il prodotto anche se lo abbiamo già usato per provarne le caratteristiche e il funzionamento; se il pagamento è avvenuto con carta di credito o bancomat, non potranno essere applicate all’acquisto tariffe superiori.
Altroconsumo ha stilato una classifica dei siti di acquisti in rete più affidabili, selezionati tra quelli che offrono i prezzi più competitivi: sul podio, Amazon.it, Apple.com e Elettrotop.com, risultati vincenti anche su parametri quali la semplicità dei moduli da compilare, la possibilità di seguire via web il percorso della merce e la descrizione completa del prodotto. Sono, invece, stati esclusi a priori dalla graduatoria i negozi online che, in caso di recesso, prevedono termini non conformi a quelli di legge, che non spiegano chiaramente come recedere dal contratto, che non rimborsano i costi di spedizione dopo la restituzione della merce e che effettuano il rimborso dopo i 30 giorni previsti dalla legge.
Questi dati e alcuni consigli fondamentali – su tutti, quello di controllare chi è il venditore, prima di effettuare un acquisto su Internet – verranno illustrati e approfonditi durante l’incontro del 18 Maggio, per garantire al consumatore un’informazione completa e rigorosa, che lo metta al riparo da truffe e inganni.
Il programma dettagliato del Festival, che sarà inaugurato dal concerto gratuito di Elio e le Storie Tese (Venerdì 16, ore 21, Piazza Trento e Trieste), è disponibile qui.

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FERRARA FIERE CONGRESSI


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

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Francesco Monini
direttore responsabile


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