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Da: Organizzatori

La cultura, solitamente, ha le sue sedi ufficiali principalmente nei centri storici, e questo vale anche per Ferrara. Una nuova iniziativa, patrocinata dall’associazione Culturale Borgo dei Leoni, in collaborazione con Insorgenti e Gad Sicura, si propone di elevare anche le periferie e le zone degradate della nostra città a sede di iniziative culturali. Quale miglior veicolo può esserci, per poterlo fare, se non il libro, lo strumento di diffusione culturale per eccellenza? Con questa iniziativa, denominata Green Book porteremo il libro fuori dai soliti circoli, dalle librerie e dalle biblioteche e ci trasferiremo nel più popolare luogo di aggregazione popolare: il bar.
Quattro mercoledì consecutivi, quattro serate dedicate ad autori ferraresi, una scrittrice ed uno scrittore a serata, che presenteranno i loro lavori e dialogheranno con il pubblico.
Le serate letterarie si terranno presso il Green Caffè di via Modena, luogo scelto poiché si trova in una zona che ormai era quasi ascrivibile a una succursale del quartiere Gad, per tutti gli aspetti negativi e tristemente noti, di degrado e insicurezza. La scelta della location, da cui il gioco di parole che dà il titolo all’iniziativa, è mirata anche a rivitalizzare i luoghi periferici della nostra città e renderli nuovamente fruibili alle famiglie, agli anziani e alle donne che hanno qualche timore ad uscire la sera.
Green Book rappresenta quindi una proposta culturale fuori dai soliti schemi e per certi versi “ardita”, una scommessa per noi e per la nostra città, che speriamo incontrerà il gradimento dei ferraresi.

Calendario delle serate letterarie

Mercoledì 18 settembre ore 21:00
Simonetta Ghersina presenta: La pensione di Gianni e Anella – Storie di vita ambientate nella zona di Porto Garibaldi.
Alberto Ferretti presenta: Gli Insorgenti del Basso Po – Romanzo storico sulle insorgenze popolari antinapoleoniche e antigiacobine nel ferrarese e territori limitrofi.

Mercoledì 25 settembre ore 21:00
Gaia Conventi presenta: D’argine al male – Romanzo noir ambientato nel territorio dove il delta del Po sfocia in Adriatico.
Vittorio Bernardoni presenta: La Ferrara segreta – Storie che non sai – di Paolo Sturla Avogadri. Storie e misteri di Ferrara.

Mercoledì 2 ottobre ore 21:00
Roberta Zanzi presenta: Non smettere di sognare – Romanzo sull’amore adolescenziale.
Ercole Barresi presenta: Pet Story – Antologia di racconti sui nostri amici animali. Sarà presente il curatore dell’antologia Antonio di Bartolomeo.

Mercoledì 9 ottobre ore 21:00
Gaia Conventi presenta: Il tris Estense – Gialli comici ambientati nel territorio ferrarese.
Alberto Ferretti presenta: Nelson non naviga più – Romanzo d’avventura, di mare, barca a vela e di viaggio, anche interiore.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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