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da: ufficio stampa Jazz Club Ferrara

Venerdì 19 febbraio Friday Jazz Dinner, il goloso connubio gastronomico-musicale del Jazz Club Ferrara, ospita le spericolate traiettorie sonore di “Vocione”, duo “atipico” in cui l’ecletticità della cantante, compositrice e perfomer Marta Raviglia sposa la creatività di Tony Cattano al trombone. Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas, è consigliata la prenotazione della cena.

Saranno le spericolate traiettorie sonore di “Vocione” a speziare – venerdì 19 febbraio (ore 21.30) – Friday Jazz Dinner, la serie di serate gastronomico-musicali del Jazz Club Ferrara in cui le invitanti proposte culinarie elaborate dal Wine-Bar sposano i colori del miglior jazz dal vivo del nostro territorio.
“Vocione” è un duo atipico nato a Roma nel 2006. Due sono gli strumenti e molte le difficoltà nel confrontarsi con una formazione, quella voce e trombone, in cui il rigore esecutivo e la disciplina dovrebbero prendere il sopravvento in modo da sormontare gli ostacoli che si presentano e aggirare il pericolo. I protagonisti di questa avventura però, hanno sviluppato un certo gusto per tutto ciò che è incerto e rischioso, per tutto ciò che conduce incontro all’ignoto. E, dunque, “Vocione” è un duo spericolato in cui la voce di Marta Raviglia e il trombone di Tony Cattano si confrontano su un imprevedibile terreno di gioco. È la musica, di volta in volta, a suggerire strategie. Nel repertorio del duo, alle composizioni di Tony e Marta, si aggiungono brani presi in prestito dalla tradizione jazzistica e da quella brasiliana, spirituals, ballate rinascimentali, arie barocche e molto altro ancora, il tutto condito con disincanto e ironia. Si fa sentire questo “Vocione” e non teme le lamentele dei vicini…
La ricerca della cantante, compositrice e performer Marta Raviglia si muove a cavallo tra il jazz e la musica contemporanea, tra la forma canzone e l’improvvisazione più ardita. Ha collaborato come solista con numerose orchestre e artisti del calibro di Paolo Fresu, Gabriele Mirabassi, Roberto e Eduardo Taufic tra gli altri. Ha preso parte a importanti rassegne in Italia e all’estero (Austria, Svizzera, USA) e inciso diversi dischi in qualità di leader, co­leader ed ospite. È altresì docente di canto jazz presso il Conservatorio di Musica “F. Morlacchi” di Perugia e tiene regolarmente seminari sull’improvvisazione e sul rapporto tra voce e movimento.
Tony Cattano (Siracusa, 1979) è trombonista, compositore e improvvisatore. Inizia a studiare violino all’età di sette anni per poi passare al trombone, strumento col quale si diploma presso l’istituto musicale “V. Bellini” di Catania. Svolge attività professionale dal 1997 collaborando con diverse realtà musicali jazzistiche nazionali ed internazionali. Ha suonato, tra gli altri, con Bob Mintzer, Maria Schneider, Kenny Wheeler, Tony Scott, Don Byron, David Liebman e Lawrence Butch Morris. Fa parte di diversi gruppi jazz e di musica alternativa ed è docente di trombone jazz presso la Siena Jazz University dall’Anno Accademico 2012/13.
La serata con ingresso a offerta libera è riservato ai soci Endas. È consigliata la prenotazione della cena al 333 5077059 (dalle 15.30).

INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Infoline 339 7886261 (dalle 15:30)
Prenotazione cena 333 5077059 (dalle 15:30)

DOVE
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Con dispositivi GPS è preferibile impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

COSTI E ORARI
Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso a offerta libera è riservato ai soci.

NB Non si accettano pagamenti POS

Apertura biglietteria 19.30
Cena a partire dalle ore 20.00
Concerto 21.30

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JAZZ CLUB FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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