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da: Gruppo G.O.L.

Abbiamo avuto diverse segnalazioni sul degrado di via Belvedere, riportate anche dalla stampa cittadina senza vi fosse alcun riscontro concreto da parte dell’Amministrazione, infatti i rifiuti, non solo inanimati, abbondano in zona.
Al riguardo cito una signora residente in zona che si è imbattuta in un ragazzo di colore che in bici guardava insistentemente all’interno delle auto parcheggiate. La donna ha finto di chiamare qualcuno dicendo di poter fare un giro nella mia zona per un controllo. La sera seguente al rientro dal lavoro 3 ragazzi di colore sostavano all’angolo del condominio dove abita la signora uno dei 3 l’ha indicata agli altri. Giunta davanti a casa (in auto con la figlia) 2 ragazzi di colore sono scesi correndo dalle mura e le hanno fatto cenno di abbassare il vetro del finestrino. La signora ha riacceso l’auto ed é scappata via impaurita. E dopo un giro nel quartiere ha parcheggiato in via Gondar, qui mentre scendeva dall’auto uno dei due Black, girava in bici lungo la via e l’ha seguita fin davanti al portone di casa in via Belvedere.
La signora, spaventata, mi chiede cosa può fare, pertanto: ai sensi dell’art. 100 del Regolamento del Consiglio Comunale, il sottoscritto interroga l’Assessore competente per chiedere cosa possono fare i residenti del sottomura per tutelarsi dagli individui di colore che stazionano sulle panchine delle mura contigue a via Belvedere (correndo in quella zona, diversi podisti hanno riferito di puzza di fumo … “strano”).
Riteniamo inoltre di far cosa gradita comunicando che, qualora l’Amministrazione manifesti ulteriore oziosità il direttivo del gruppo GOL, il comitato civico vittime della Polizia Municipale e il comitato SOS Sanità, hanno dato mandato allo scrivente per organizzare una squadra di sicurezza di GOL, eventualmente di concerto con altre forze politiche e civiche per presidiare la zona al fine di tutelare e rassicurare le donne e bambini che risiedono nel quartiere.

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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