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da: ufficio stampa Coldiretti Emilia Romagna

Coldiretti nelle scuole con “Il cibo giusto” per una corretta alimentazione.

In Emilia Romagna la popolazione obesa oltre i 18 anni è aumentata secondo l’Istat dal 9,3 per cento del 2001 al 10,7 per cento del 2013 (ultimo dato disponibile). È quanto rileva Coldiretti regionale sulla base dei dati Istat. Migliora invece la situazione tra i giovanissimi (6-11 anni) in cui i rilevamenti del ministero della Salute, attraverso il programma “Okkio alla salute”, denotano – informa Coldiretti regionale – un calo dei bambini obesi, passati dal 9 per cento del 2008 (primo anno di rilevamento) al 7,7 per cento del 2014. Un calo che denota una maggiore attenzione agli stili alimentari, anche grazie a programmi come Educazione alla Campagna Amica promossa da Coldiretti Donne Impresa, con l’alto patrocinio del Presidente della Repubblica, che da oltre dieci anni coinvolge migliaia di alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado di tutta l’Emilia Romagna e che da quest’anno interesserà anche le scuole dell’infanzia.
Nelle scuole che hanno aderito progetto, è in distribuzione in questi giorni l’opuscolo che farà da guida agli insegnanti e ai ragazzi per la corretta alimentazione. L’opuscolo “Il cibo giusto: viaggio attraverso le relazioni, i saperi e i sapori della campagna” – comunica Coldiretti – fornisce informazioni sulla stagionalità dei prodotti e degli alimenti e spiega come leggere le etichette per una alimentazione corretta e bilanciata. Spiega il significato dei vari marchi europei sulle denominazioni di origine protetta (Dop), le indicazioni geografiche (Igp) e specialità tradizionali garantite (Stg) e i prodotti da agricoltura biologica. Fornisce inoltre le informazioni sulla dieta mediterranea inserita nella lista dei patrimoni culturali immateriali dell’umanità, con informazioni su come conservare correttamente il cibo anche per ridurre gli sprechi, che costituiscono uno dei problemi attuali nell’uso del cibo.
L’attività di Educazione alla Campagna Amica impegnerà i bambini con le loro maestre e con la collaborazione di esperti di Coldiretti in un percorso multidisciplinare teorico e pratico, alla riscoperta del rapporto tra città e campagna, al recupero di conoscenze e tradizioni del territorio, teso a riqualificare la valenza socio-culturale dell’aggregazione famigliare attorno alla tavola, oltre che a promuovere l’adozione di comportamenti responsabili nelle scelte alimentari anche nel rispetto dell’ambiente, a partire dal consumo di produzioni locali, anche attraverso i 160 mercati agricoli, le 25 botteghe italiane e le 814 fattorie che in Emilia Romagna fanno vendita diretta.

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COLDIRETTI


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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