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da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Si avvia a conclusione, coronata da grande successo, anche l’edizione 2014 di Unijunior, il ciclo di lezioni universitarie tenute da docenti dell’Ateneo ferrarese che, da cinque anni a questa parte, vede coinvolti oltre 450 fra bambini e ragazzi dagli 8 ai 14 anni – molti anche da fuori provincia e regione – nei consueti sei appuntamenti del sabato pomeriggio tenuti al Mammuth (via Luigi Borsari, 46), fra i banchi di vere e proprie aule universitarie, per partecipare a lezioni interattive, che quest’anno hanno spaziato dalla medicina, geologia ambientale, chimica e sostenibilità all’economia, diritto, teatro, musica, letteratura e comunicazione.
Ecco le lezioni finali in programma sabato 5 aprile:
– Ore 15 (8-11 anni) e ore 16.30 (10-14 anni): “In Italia ho il diritto di studiare…ma anche di giocare. I diritti dei minori in Europa e le disuguaglianze nel mondo”, di Cristiana Fioravanti, Dipartimento di Giurisprudenza.

– Ore 15 (8-14 anni): “Come si ricaricano le acque sotterranee. Esempi nella pianura padana, dolomitica e slovena…”, di Carmela Vaccaro, Dipartimento di Fisica e Scienze della terra.

– Ore 16.30 (8-14 anni): “Dulcamara e la pozione magica. Ascoltiamo e cantiamo l’Elisir d’amore”, di Maria Chiara Bertieri, Dipartimento di Studi Umanistici.
Per gli accompagnatori, parcheggio gratuito, sala studio e servizio bar aperti all’interno della struttura.
“Ci fa piacere pensare – affermano Andrea Maggi e Maria Grazia Campantico dell’Ufficio Comunicazione ed eventi di Unife, organizzatori dell’iniziativa assieme allo staff dell’Associazione culturale Fun Science – come sicuramente alcuni dei ragazzi che hanno frequentato la prima edizione di Unijunior di cinque anni fa, siano oggi tornati a vivere queste ed altre aule dell’Ateneo in veste di veri studenti universitari. Ciò attesta la validità dell’iniziativa, ponte tra Università e territorio, strumento concreto ed efficace per far sentire da subito ai giovani e ai loro familiari come Unife sia luogo vivo della città, dove poter orientare i futuri percorsi di studio”.
“ Ma il vero e proprio momento clou di questa V edizione di Unijunior – aggiunge Riccardo Guidetti di Fun Science – sarà l’appuntamento di sabato 12 aprile alle ore 15, sempre al Polo Chimico Bio Medico, questa volta però non per seguire lezioni, ma per festeggiare il fine corso con i giovani allievi e le loro famiglie”.
Un momento sempre molto atteso quello della cerimonia finale, ricco di emozioni, come la consegna del diploma di partecipazione in presenza delle autorità accademiche, dei docenti, di molti ospiti del mondo giornalistico cittadino e, quest’anno, anche di Luigi Fadiga, Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, e di Francesco Conconi, già Rettore dell’Università di Ferrara.
Un pomeriggio anche pieno di sorprese, grazie allo spettacolo scientifico organizzato ogni anno dallo staff di Fun Science, che tanto intrattiene non solo i giovani allievi, ma anche gli adulti.. professori compresi.

Ferrara e Rovigo

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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