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da: ufficio Stampa Ente Palio città di Ferrara

Sabato 22 e domenica 23 novembre la Fiera di Ferrara ritornerà ad essere punto di ritrovo per gli operatori e gli appassionati della Rievocazione Storica. Il programma di eventi della terza edizione di “Usi & Costumi – Viaggio nel tempo tra luoghi, sapori, rievocazioni storiche”, è ricco e variegato ma – come sempre – la manifestazione vuole essere un momento di confronto e contatto fra realtà diverse e al tempo stesso accomunate da finalità ed esigenze molto simili.
La Fiera Usi&Costumi si qualifica come prima grande fiera internazionale dedicata alla tradizione come strumento al servizio del turismo sostenibile, ed una nuova opportunità di conoscere e approfondire la storia, il patrimonio, le identità locali italiane ed estere. Usi&Costumi è anche uno spazio di confronto per la tutela e la promozione del patrimonio tangibile e intangibile italiano ed europeo, attraverso momenti di incontro tra istituzioni, organizzatori di eventi, operatori culturali e associazioni di Living History.
In particolare, ieri mattina presso il Palazzo Municipale della città di Faenza, sono stati presentati alla stampa due incontri organizzati e promossi dall’A.E.R.S.S. che si terranno presso la sala dei congressi di Ferrara Fiere nelle due giornate di programmazione.
Sabato 22 protagonisti dell’intera giornata saranno gli sbandieratori: l’A.E.R.R.S. promuove infatti un incontro-dibattito ed un raduno fra le “Scuola Giovanili” di bandiera della regione Emilia Romagna. Al mattino, con inizio alle ore 11.30, si terrà un convegno sugli aspetti fisici e tecnici degli Antichi Giochi di Bandiere, al quale prenderanno parte Francesco Gorini selezionatore FISB, Andrea Baraldi atleta ed allenatore, Marinella Fabbri insegnante di educazione fisica. Al centro dei lavori le capacità “atletiche” degli sbandieratori, le potenzialità di questa disciplina dal punto di vista sportivo, le diverse metodologie di approccio ed allenamento dei più piccoli. Nel pomeriggio, saranno invece proprio i bambini ad essere al centro delle attività: dalle 15.30, presso uno dei padiglioni della Fiera, si terrà infatti un vero e proprio “campus di bandiere” dove diversi gruppi provenienti da tutta la regione si alleneranno in contemporanea per scambiarsi esperienze e metodologie. “Ad oggi abbiamo circa 100 bambini iscritti – ha spiegato Giannantonio Braghiroli, presidente A.E.R.R.S – e crediamo che saranno anche di più, visto che questo pomeriggio di gioco sarà aperto a quanti vorranno mettersi in gioco seguiti dagli istruttori che saranno sul campo.”
Nella mattina di domenica 23 l’attenzione sarà invece puntata sulla “Cavalleria Rinascimentale”, con un convegno che racconterà della storia della cavalleria italiana del rinascimento e delle relazioni fra le diverse scuole di doma d’Italia e d’Europa nella storia. Siederanno al tavolo dei relatori Roberto Martusciello Cinquegrana, della
Compagnia dell’Aquila Bianca e presidente della Federazione Italiana Giostra Medievale; Maurizio Rutigliano della scuderia Il Tridente e Istruttore FITETREC ANTE, Giannatonio Braghiroli presdente A.E.R.R.S., Alessandro Fortini Presidente dell’Ente Palio città di Ferrara, Aldo Modonesi Assessore al Palio del Comune di Ferrara.

L’Ente Palio città di Ferrara sarà inoltre presente in Fiera con uno stand informativo, per promuovere le sue attività e gli appuntamenti del Palio di Ferrara 2015.

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ENTE PALIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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