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da: staff RockaFE

Si aggiudicano il trofeo memorial paolo laccetti 2014 new generation gli Sheska di ferrara. Si segnala la grande partecipazione di pubblico soprattutto di giovanissimi ai quali erano dedicate le ultime due serate della ventunesima edizione di Rockafe. Bilancio più che positivo quindi della manifestazione.

Gli Sheska nascono nel 2010 come gruppo Rock-Ska, per spostarsi negli anni successivi verso sonorità Hard & Heavy, a seguito di numerosi cambi di formazione.
Nel 2011, il gruppo delinea la sua prima e ufficiale line-up, formata da Matteo Mastrangelo alla voce, Linda Ferrari e Giulio Belletti alle chitarre, Marcello Pasqualini al basso e Nicola Soffritti alla batteria, e registra il suo primo demo “Lady Hotter”, consolidando qualche mese dopo il proprio percorso sonoro con la registrazione dell’EP “The Damage is Done!”.
Nel 2012 Giulio Belletti lascia la band, la quale continuerà a dedicarsi ai live e alla composizione di nuovi pezzi per tutto l’anno successivo.
Alle soglie del 2014, la band presenta nuovi pezzi ed entra nella formazione Eugenio Cabitta, come nuovo cantante.
Entro l’estate verranno registrati i nuovi brani, e a fine anno è prevista l’uscita di un nuovo EP.
CONCERTI
La band ha partecipato a concerti con più band in alcuni locali nel Ferrarese, ha preso parte a eventi organizzati come Band/Jam Session, ha organizzato alcune feste private, ha presenziato a concerti scolastici, alla raccolta fondi pro-terremotati a Voghiera nel Giugno 2012, alla prima edizione del concorso “Rock Fool’s Fest” di Bondeno e a quella del “Rock In Ade” di Tamara, alla Release Party del secondo album dei Voodoo Highway al ROCKaFE nel 2013, e al Concerto del Primo Maggio 2014 organizzato dalla CISL-CGIL in Piazza Municipale.
FORMAZIONE ATTUALE
• Eugenio Cabitta (19 anni): voce
• Linda Ferrari (18 anni): chitarra elettrica, cori
• Matteo Mastrangelo (18 anni): chitarra elettrica, cori
• Marcello Pasqualini (19 anni): basso elettrico
• Nicola Soffritti (19 anni): batteria

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Riceviamo e pubblichiamo


Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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