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Rivedere con urgenza la Ztl di Comacchio l’intervento di Ascom Confcommercio

Tempo di lettura: 2 minuti

da: Ufficio Stampa Ascom Ferrara

A una settimana dal 9 maggio, giorno di attivazione della Ztl con sistema di telecamere nel centro storico di Comacchio, Ascom Confcommercio ne ha verificato l’andamento e gli effetti tra gli imprenditori commerciali. “All’esito dei riscontri avuti direttamente dai negozianti interessati in prima persona, è emerso un drastico calo del fatturato delle attività di vicinato del centro, specie nel fine settimana e nonostante l’afflusso di turisti”, ammette Dario Rondina, responsabile della delegazione di Ascom Comacchio.

“La Ztl in funzione così com’è, senza eccezione alcuna, malgrado nostre precedenti osservazioni ed esplicite richieste di deroga in certi orari e in certi giorni, è una misura che mette a repentaglio la sopravvivenza di molte attività commerciali, vista soprattutto la già fragile situazione del commercio nel centro storico, a rischio desertificazione”, spiega Massimo Cestari, commerciante e consigliere di Ascom Comacchio.

Da parte sua, Gianfranco Vitali, presidente di Ascom Comacchio, evidenzia i rischi per l’ attrattività della cittadina e allo stesso tempo conferma l’intenzione di confrontarsi con il Comune sul tema per porre rimedio alla situazione: “Abbiamo già chiesto all’Amministrazione comunale un incontro per valutare l’introduzione di alcune deroghe al regolamento di applicazione della Ztl che possano consentire un’adeguata accessibilità del centro e delle sue attività. Non siamo contro il provvedimento in sé ma contro una Ztl attuata in maniera integralista, e ancor più senza un corrispondente progetto complessivo di rilancio del commercio del centro storico. Dopo il patto per il lavoro serve il patto per il commercio, perché il centro storico senza negozi indubbiamente si depaupera: non è possibile che il turista che visiti Comacchio si trovi davanti vie vuote e inanimate. Il pericolo è già concreto, e va scongiurato con decisione e prontamente”.

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ASCOM FERRARA



PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
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