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da: Ufficio Stampa I-Play Sport

Si è svolto, mercoledì 18 e giovedì 19 maggio, il Campionato interscolastico ForEver Ferrara dedicato alle disabilità, organizzato da I-PLAYSPORT FERRARA, che ha visto coinvolti gli istituti scolastici del Liceo Carducci, dell’istituto Navarra, dell’Istituto Bachelet e dell’I.T.I. Copernico e l’Associazione Sportiva Format nonché il Liceo Roiti con i suoi giovani arbitri, il cui eccellente lavoro ha permesso la piena riuscita della giornata di atletica. È stata una due giorni all’insegna dello sport puro nella sua più sana ed ampia accezione. Benchè non si sia trattato di un campionato agonistico gli atleti scesi in campo sia per l’atletica leggera, nel Campo Scuola Sportivo, che per il Baskin presso il Pala 4 Torri, non si sono certo risparmiati ed hanno dato il meglio di se. Alla manifestazione, nei due giorni di attività, erano quasi cento tra atleti, docenti, arbitri e tutor e addirittura giovanissimi tifosi di una classe delle scuole elementari giunti con striscioni e cartelli a spronare un loro giovanissimo compagno. La prima giornata, dedicata all’atletica leggera, che ha visto cimentarsi gli atleti nelle specialità di 50 ed 80 metri, salto in lungo e Vortex, si è conclusa con le premiazioni, fatte in base alla classifica stilata dai giudici di gara. A premiare gli atleti, il presidente regionale della FISDIR (Federazione Italiana Sport Disabilità Intellettive Relazionali) Alessandro Grande. La seconda giornata, dedicata al Baskin, svoltasi presso il prestigioso Pala 4T di Ferrara, ha visto la presentazione di questa disciplina sportiva al pubblico presente da parte di Matteo Vaianella, allenatore della Calimero Baskin Ferrara, una delle squadre più quotate a livello nazionale, il quale ha spiegato ai presenti i principi e le regole del Baskin. Ne è seguita una accesa partita tra due formazioni del Calimero Baskin con la partecipazione di studentesse dell’Istituto Bachelet. Il Baskin è uno sport creato per permettere l’integrazione di atleti normodotati con atleti affetti da disabilità i quali possono giocare insieme senza alcun problema. Matteo Vaianella, operatore nazionale sportivo per disabili A.S.I. è anche uno dei responsabili del “Progetto Baskin – un nuovo sport per l’integrazione”. I ringraziamenti per la riuscita di questa manifestazione, che rientra in un più ampio progetto di I-PLAYSPORT FERRARA, vanno al CIP – Comitato Italiano Paralimpico – ed al Comune di Ferrara, nelle persone del Sindaco Tiziano Tagliani e dell’Assessore allo Sport Simone Merli, che hanno patrocinato l’evento, alla FISDIR – Federazione Italiana Sport Disabilità Intellettive Relazionali- che ha patrocinato e sponsorizzato la manifestazione ed agli sponsor SANIBOL Ferrara –Laboratorio Ortopedico-, DECATHLON Ferrara, BRUNI Sport e KRIFI Caffè Ferrara. Un ringraziamento, per il grande supporto fornito, all’A.S.D. Sport Integrato di Ferrara, a UISP Ferrara, alla società 4 Torri Basket di Ferrara ed alla Contrada Borgo San Luca, da sempre impegnate per il sociale. Giusta menzione va fatta per FERMAC Ferrara che, insieme a DECATHLON Ferrara ed a YUJO Ferrara, neonata associazione culturale ferrarese, ha consentito ad I-PLAYSPORT di vestire a nuovo il CALIMERO Baskin con delle bellissime uniformi da gioco ed un nuovo set di palloni con cui i ragazzi della squadra rappresenteranno Ferrara al prossimo Campionato Nazionale. Dopo la riuscita della manifestazione è ormai certo che vi sarà la seconda edizione per il 2017. Questo è uno dei progetti di I-PlaySport dedicati al sociale, alle disabilità ed all’integrazione il cui obiettivo è quello di permettere a chi è affetto da tali problematiche di poter accedere alla pratica dello sport. Prossimo evento il 25 giugno, presso la DECATHLON ARENA del Bagno Pineta Beach di Lido degli Estensi (importante supporter del progetto) con il primo torneo di Wheelchair Basket (Pallacanestro su sedia a rotelle) che vedrà la partecipazione di squadre emiliane e del Trentino Alto Adige.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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