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Ristori regionali. Ecco quelli ai gestori, privati e associazioni, delle piscine pubbliche di proprietà dei comuni: in totale 1,5 milioni di euro per 147 impianti. Bonaccini: “Un aiuto a chi ha dovuto comunque sostenere spese ingenti durante le chiusure”

I fondi ai Comuni, da girare a chi ha le piscine in gestione, esterna nella gran parte dei casi. La ripartizione dei ristori nelle singole province. L’impegno della Regione per lo sport di base aveva già portato allo stanziamento di 3 milioni di euro per oltre 22mila ‘voucher famiglie’

Bologna – Piscine, ecco i ristori regionali per i gestori. Minimo 6.674 euro a impianto, con cifre che salgono a seconda della tipologia, a partire dal numero di vasche e della classificazione (olimpionica o meno). Nell’ultima seduta, la Giunta regionale ha approvato la graduatoria del bando per il trasferimento dei fondi relativi a 147 piscine comunalidell’Emilia-Romagna, inattive o soggette a restrizioni a causa delle misure sanitarie legate al Covid-19.
Ristori per complessivi 1,5 milioni di euro che la delibera destina a 117 Comuni e da questi assegnati ai gestori degli impianti – in gran maggioranza soggetti privati e associazioni, nel resto dei casi gli stessi enti locali – che in questo durissimo periodo hanno dovuto sostenere le spese di gestione delle piscine.
Già avviato l’iter per l’impegno finanziario a favore di ciascun beneficiario.

Per quanto riguarda i contributi per ciascuna provincia, in quella di Bologna sono stati assegnati alle piscine di 23 Comuni 364 mila euro, a Forlì-Cesena 122 mila euro (11 Comuni), a Ferrara 97 mila euro (5 Comuni), a Modena 194 mila euro (16 Comuni), a Piacenza 190 mila euro (19 Comuni), a Parma 199 mila euro (14 Comuni), a Ravenna 100 mila euro (9 Comuni), a Reggio Emilia 179 mila euro (14 Comuni) e a Rimini 57 mila euro (6 Comuni).

“In attesa delle prossime riaperture- afferma Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna- abbiamo voluto sostenere i gestori delle piscine, in difficoltà per lo stato di emergenza. Queste chiusure hanno creato una situazione critica non solo per il blocco dei servizi a migliaia di utenti, ma anche per le esposizioni finanziarie che i gestori stessi hanno dovuto sopportare a fronte di spese necessarie per garantire comunque il buon funzionamento degli impianti. Il nostro impegno per lo sport non si ferma alla stagione di grandi eventi in Emilia-Romagna, lavoriamo perché la pratica sportiva di base sia un diritto per tutti”.

La suddivisione delle risorse finanziarie ai singoli Comuni varia appunto a seconda della tipologia dell’impianto, ovvero se presenti una o più vasche allo scoperto e/o anche al coperto, e se queste siano olimpioniche.
L’impegno della Regione è volto a far sì che non si vanifichi uno degli obiettivi fondamentali del Piano regionale dello Sport, cioè l’incremento della pratica motoria e sportiva e la lotta contro la sedentarietà, in particolare per le fasce d’età più giovani.

Il provvedimento adottato dalla Regione, sotto il coordinamento di Gianmaria Manghi, capo della segreteria politica della Presidenza della Giunta, si aggiunge ad altri già adottati, come l’intervento per sostenere, con uno stanziamento di 3 milioni di euro, le spese di iscrizione dei giovani a corsi, attività e campionati organizzati da associazioni e società sportive dilettantistiche, attraverso l’erogazione di oltre 22mila ‘voucher sport’ alle famiglie.

 

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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