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Da: Organizzatori

Al via la nuova rassegna di concerti Do You Live Me?, organizzati dall’associazione Massaga Produzioni. Si parte il 25 ottobre presso il Circolo Black Star, con un evento all’insegna del rock. Da Firenze arrivano a Ferrara la band God Of The Basement, per la prima volta, in promozione al nuovo omonimo lavoro discografico, anticipato dal singolo “With The Light Off”, esce in cd ed in digitale il primo album, pubblicato e distribuito da Alka Record Label.
Insieme alla band toscana, spazio alla scena locale, con la band ferrarese Lucertole, freschi dell’ottimo risultato al premio “Nuovi Talenti dell’Emilia Romagna”, con esibizione finale a Castrocaro, e della partecipazione alla venticinquesima edizione del MEI – Meeting Delle Etichette Indipendenti a Faenza

Evento 25 ottobre presso circolo Black Star
Inizio concerti ore 22:00. Ingresso gratuito riservato ai soci A.I.C.S.. Dj Set After Show

“God of the basement”
I God of the Basement (GOTB) sono una band alternative rock italiana nata a Firenze nel 2016.
Rock’n’roll, beat funky, old school hip hop e suoni desert/stoner si mescolano in un immaginario che gioca sul contrasto tra tematiche esoteriche (voodoo, diavolerie e occulto) e moderna cultura pop.
Con la pubblicazione del primo ep (GOTB ep), la band inizia la sua attività live, tra cui ricordiamo l’apertura della prima data del tour mondiale di The Veils a Milano, Main Stage alla Florence Tattoo Convention e un mini tour in UK. Anticipato dal singolo“With the Lights Off” la band si appresta a pubblicare il primo omonimo album, in uscita il 19 ottobre 2018, prodotto da Samuele Cangi (Nothing for Breakfast, Manitoba), distribuito e promossa da Alka Record Label di Ferrara.

“Lucertole”
Lucertole è un trio Psychedelic Crossover Rock nato nella nebbiosa landa ferrarese, la cui ‘idea di base è legare vari generi e stili musicali tramite il filo rosso della psichedelia per condurre ad apici incendiari di violenza sonora.

I prossimi appuntamenti in programma “Do You Live Me?”, rassegna di concerti organizzati dall’Associazione Massaga Produzioni, sono:

Circolo Blick Star:
Venerdì 25 ottobre 2019
God Of The Basement + Lucertole

Venerdì 22 novembre 2019
Romea + The Scrap

Venerdì 27 dicembre 2019
Il Branco Barracuda + Cut Yena

Venerdì 24 gennaio 2020
Max Zanotti + Enrico Cipollini

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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