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Ricerca. Impatto dei terremoti e strategie di gestione dell’emergenza: via al rinnovo per altri tre anni della convenzione tra Protezione civile regionale e Università di Bologna.

L’assessore Priolo: “L’Emilia è una terra che ha conosciuto da vicino la violenza devastante del sisma. Al lavoro con la comunità scientifica per approfondire conoscenze, competenze e organizzare al meglio la risposta all’emergenza”.

Bologna – Università di Bologna e Regione ancora insieme per gestire le emergenze sismiche.

Dallo studio degli scenari di danno in caso di terremoti, al supporto nella gestione dei sopralluoghi per valutare gli effetti delle scosse, all’elaborazione delle strategie più efficaci per superare l’emergenza e ancora alla collaborazione nella formazione dei tecnici specializzati a rilevare le conseguenze e classificare l’agibilità delle costruzioni dopo un sisma.

Sono le principali attività tecnico-scientifiche in cui si concretizza la cooperazione tra Ciri, Centro interdipartimentale di ricerca industriale edilizia e costruzioni, dell’Università di Bologna e Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile, grazie al rinnovo di una convenzione triennale che ha avuto il via libera dallaGiunta regionale.

“Un accordo importante perché conferma la collaborazione tra Regione e Università nell’individuare le strategie più efficaci di gestione delle emergenze sismiche- spiega l’assessore regionale alla Difesa del suolo e Protezione civile,Irene Priolo-. L’Emilia è una terra che ha conosciuto da vicino la violenza devastante del terremoto e ha imparato a fare tesoro di quell’esperienza, per questo prosegue il lavoro con la comunità scientifica per approfondire conoscenze, competenze e organizzare al meglio la risposta all’emergenza, qualora ce ne fosse bisogno”.

Tra le collaborazioni previste, c’è anche quella con l’edificio che a Parma ospita la Centrale operativa 118 Emilia Ovest e la Polizia municipale della città, inserito nella rete dell’Osservatorio sismico delle strutture gestito dal dipartimento di Protezione civile. Si tratta infatti di un immobile che accoglie un sofisticato sistema di monitoraggio che consente di misurare l’impatto di un eventuale sisma attraverso sensori posizionati sui diversi piani.

Nel prossimo triennio l’affiancamento del Centro accademico al Centro operativo regionale (COR) della Protezione civile si prefigge inoltre di approfondire gli scenari di danno provocati dai terremoti sulle costruzioni partendo da una rete di edifici ‘sentinella’, sia reali che virtuali, rappresentativi delle diverse categorie di costruzioni.

Infine, il Ciri collabora con l’Agenzia e il Servizio regionale geologico, sismico e dei suoli nella formazione dei tecnicidel Nucleo di valutazione regionale (Nvr) che si compone di ingegneri, geologi e geometri incaricati, in caso di sisma, del rilievo dei danni e della stesura delle schede sull’agibilità degli edifici.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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