Skip to main content

Università. In Emilia-Romagna dalla prossima settimana riprende la didattica in presenza, potranno partecipare alle attività fino al 50% degli iscritti. Salomoni: “Importante risultato in termini di diritto allo studio, nessuna sovrapposizione con gli spostamenti delle scuole superiori”. Corsini: “Grazie all’impegno della Regione nel potenziare il trasporto pubblico locale le simulazioni non prevedono criticità legate al sovraffollamento”

Via libera questo pomeriggio in Conferenza Regione-Università: a seconda dei calendari didattici, si riprende a partire dal 1° febbraio. Precedenza a laboratori, tirocini e studenti dei primi anni. Gli esami saranno garantiti da remoto. Le discussioni di laurea e le proclamazioni restano a distanza, mentre i tirocini esterni continueranno ad essere in presenza se si svolgono in realtà per cui la riapertura è consentita

Bologna – Con l’inizio del secondo semestre, a partire dal primo di febbraio gradualmente anche le università dell’Emilia-Romagna sono pronte a riprendere le attività in presenza: dal 1° febbraio negli atenei della Regione si inizia a tornare in aula nel rispetto dei protocolli di sicurezza sempre in vigore ed entro il limite del 50% degli iscritti per sede dell’ateneo. Il tutto sempre garantendo contemporaneamente il proseguimento delle lezioni a distanza.

La decisione è arrivata nel corso della Conferenza Regione-Università, a cui hanno partecipato l’assessore regionale all’Università Paola Salomoni, il collega alla Mobilità e trasporti Andrea Corsini e i rettori o i loro rappresentanti dell’Università di Bologna, dell’Università di Ferrara, dell’Università di Modena e Reggio Emilia, dell’Università di Parma e delle Università Cattolica e Politecnica di Milano, per quanto riguarda le sedi distaccate a Piacenza.

Le università si sono assunte l’impegno di adottare piani di organizzazione della didattica che prevedano al massimo il 50% degli iscritti in presenza, assicurato anche dai sistemi di prenotazione e sempre nel rispetto dei protocolli di sicurezza; ad avere la priorità saranno le attività laboratoriali e assimilabili e i tirocini curricolari interni e in alcuni casi i primi anni di corso. Le sedute di laurea e le proclamazioni, quando previste, si svolgeranno esclusivamente da remoto, per gli esami invece deve essere garantita agli studenti la possibilità di svolgerli a distanza con l’alternativa della presenza nel caso le condizioni lo permettano o quando sia previsto l’utilizzo di strumenti o spazi specifici.

Per quanto riguarda invece i tirocini curriculari da svolgere al di fuori degli atenei, potranno continuare ad essere effettuati in presenza, ma sempre nel rispetto delle indicazioni tecniche e operative definite dalle linee guida per la riapertura delle attività che ospiteranno gli studenti in tirocinio.

In merito alle Accademie di belle arti e i conservatori la Conferenza ha deciso di fare riferimento alle indicazioni previste dall’ultimo decreto del ministero dell’Università e della ricerca.

Ogni università riprenderà le lezioni secondo il proprio calendario didattico: c’è chi tornerà in aula già a partire dal 1° febbraio, almeno per quanto riguarda alcuni corsi di laurea, mentre in altri casi le attività ricominceranno a partire da marzo. Nella maggior parte degli atenei sarà data la precedenza, per ovvi motivi formativi, agli studenti dei primi anni.

A rendere possibile il ritorno in presenza degli studenti concorrono anche i significativi investimenti della Regione sul trasporto pubblico locale, tema su cui gli atenei si stanno contemporaneamente confrontando con le rispettive prefetture e aziende dei trasporti. Gli oltre 500 autobus aggiuntivi predisposti dall’Emilia-Romagna, che si aggiungono ai 3.200 ordinariamente in funzione, secondo i monitoraggi e le simulazioni tanto dell’ente quanto delle società di trasporto, interpellate anche dalle Università, saranno in grado di garantire pienamente le necessità di movimento degli studenti, anche in considerazione del fatto che non sono previste sovrapposizione di orari in entrata o in uscita con gli alunni delle scuole superiori.

“A partire dalla prossima settimana ricomincia il secondo semestre e le università partiranno con attività in presenza secondo le modalità che i singoli atenei hanno previsto e che potranno arrivare fino al 50% degli studenti in aula- dichiara l’assessore Salomoni-. Gli orari saranno concordati per non impattare con gli spostamenti delle scuole secondarie. È un importante risultato in termini di diritto allo studio che si aggiunge alla ripresa delle lezioni in presenza degli studenti delle superiori”.

“La Regione ha investito in maniera efficace sul potenziamento del trasporto pubblico locale durante questa pandemia- sostiene l’assessore Corsini-, anche con la capienza ridotta dei mezzi le previsioni dei nostri uffici e dell’aziende dei trasporti ci forniscono un quadro rassicurante dove non dovrebbero emergere criticità legale al sovraffollamento, anche in considerazione del fatto che non sono previste sovrapposizioni di orari con gli studenti delle scuole superiori”. /JF

tag:

REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it