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da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Ri-muoversi in Centro incontra la città: il progetto partecipato di accessibilità, promosso da Ascom Ferrara in sinergia con il Comune di Ferrara, verrà presentato ai cittadini, alle associazioni martedì 18 marzo alle ore 19,30 presso la sede dell’istituto scolastico alberghiero “Orio Vergani” (a Ferrara, in via Sogari 3).
Un incontro interattivo pubblico che intende focalizzare l’inizio di un percorso informativo per capire quali siano le esigenze di accessibilità secondo i bisogni di tutti i cittadini (anziani, bambini, disabili) ed ovviamente delle stesse categorie professionali ponendo le linee guide per un futuro arredo urbano (panchine, fontane, segnaletica …) davvero alla portata di tutti.
“Come Ascom Confcommercio Ferrara – ricorda il presidente Giulio Felloni – siamo stata l’unica associazione di categoria a partecipare a questo bando regionale. Intendiamo lavorare per un città aperta e vivibile per tutti che sia davvero accogliente ed a portata di persona coinvolgendo in primis i nostri associati come i commercianti, i titolari di pubblici esercizi. Una Ferrara accogliente e ricca di opportunità che possa mirare a diventare una destinazione turistica pienamente accessibile soprattutto in vista dell’Expo Internazionale di Milano del 2015 “
Un progetto che ha trovato la sensibile attenzione del Comune di Ferrara, che ha messo in campo da tempo l’ufficio di Benessere Ambientale, che si è impegnato a tenere conto delle indicazioni che scaturiranno da questo percorso condiviso. “Questo lavoro è la naturale e logica conseguenza di un progetto comune che fu presentato nel 2013 da Ascom Confcommercio Ferrara e dall’Associazione Commercianti di Padova con il supporto dei relativi comuni – spiega Roberto Vitali presidente di Village for all -V4A ed esperto internazionale di accessibilità impegnato nella realizzazione di questo lavoro informativo e di sensibilizzazione che prosegue – Ri-muoversi in centro non è solo un importante progetto che mira a rendere pienamente accessibile e fruibile il centro storico di una città per facilitane l’accesso ai flussi turistici così come l’Unione Europea chiede a tutti gli stati membri , ma è soprattutto un modo valorizzare profondamente ed in modo condiviso il centro storico a tutto vantaggio dei residenti (cittadini ed attività commerciali, bar, ristoranti…) rendendolo davvero un fruibile in primis a chi ci vive, nell’ottica di un centro commerciale naturale”
Previste poi altre iniziative di sensibilizzazione ed incontri tra la fine di marzo ed il prossimo giugno.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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