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da: Movimento 5 Stelle Ferrara

I cittadini e gli esercenti che vivono e operano in quella splendida parte della nostra città da sempre conosciuta come “Quartiere Giardino”, caratterizzata dalla rassicurante e imponente presenza dell’acquedotto monumentale al centro di piazza XXIV Maggio, ma oggi sempre più spesso menzionato sulle cronache locali con locuzioni poco lusinghiere, poiché associate a problemi di degrado come spaccio di droga, insicurezza urbana e necessità di riqualificazione, sono convinti che una delle strade da percorrere per riscattare il quartiere passi anche attraverso la realizzazione in loco di un mercato settimanale permanente, in un giorno da decidere in sinergia con le associazioni di commercio del settore e gli uffici competenti.
Oltre all’ampio spazio circolare della piazza, che potrebbe contenere una sessantina di banchi, altri elementi contribuiscono a costituire fattori positivi e incentivanti, come la vicinanza di un grande parcheggio gratuito (‘ex Mof’), della stazione delle corriere e, a pochi minuti, anche dei treni.
Contestualmente a tale proposta, chiedono all’Amministrazione comunale di intervenire con agevolazioni in termini di COSAP e Promo Pubblicità, che possano agire da stimolo al tessuto economico e per la riqualificazione di una zona densamente popolata ma che non ha specifica vocazione commerciale e che proprio acquisendola con un mercato settimanale stabile, incamererà sicuramente un valore aggiunto.
Per arrivare alla sua realizzazione hanno pensato di intraprendere una petizione la cui raccolta firme parte proprio in questi giorni e che vede fra i primi firmatari i Consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle in quanto sostenitore dell’iniziativa. Tutti gli interessati alla sottoscrizione potranno recarsi, muniti di un documento di identità valido, sia presso il banchetto informativo del M5S presente il sabato pomeriggio nel centro cittadino che presso la ‘Pizzeria Giardino’ di piazza XXIV Maggio, dal lunedì al venerdì dalle ore 19 alle 20.
L’auspicio, ovviamente, è che attraverso questa iniziativa, che si affiancherebbe ad altri interventi di successo già sperimentati nella piazza, come i tre giorni del ‘Grande mercato internazionale EuropAFerrara’, la presenza virtuosa dell’’Isola del Tesoro’ e dello ‘Spazio bambini’, commercianti ambulanti, esercenti, residenti e cittadini tutti possano rivalorizzare utilizzando al meglio gli splendidi e ampi spazi concepiti negli anni ’30 dall’architetto Ciro Contini, in uno dei progetti urbanistici più interessanti e lungimiranti della nostra città.
Per ulteriori eventuali informazioni in merito, contattare il Consigliere comunale Claudio Fochi.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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