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Da: Comune di Comacchio

In riferimento al comunicato del Presidente del Circolo locale di Legambiente rispetto agli abbattimenti dei Pini avvenuti in Località Lido di Spina, s’intende precisare che il percorso di condivisione sugli interventi manutentivi, attualmente in corso sul territorio comunale, ha visto attivamente partecipe il Presidente stesso, Sig. Marino Rizzati, in veste di referente del Servizio di Vigilanza Ambientale Legambiente Ferrara. Il percorso che si è sviluppato in numerose riunioni preparatorie, sia con gli Amministratori che con i tecnici comunali.
In particolare, il Vice Sindaco Fantinuoli sottolinea che: “per Lido di Spina, al termine delle riunioni di confronto, è stato prodotto un avviso informativo congiunto da parte del Comune di Comacchio e il Servizio di Vigilanza Ambientale Legambiente Ferrara, distribuito agli abitanti dell’ambito interessato dalle manutenzioni, dagli stessi volontari, adottando una campagna informativa delle attività previste, che vedranno, in sostituzione dei 21 pini abbattuti, reimpianti nello stesso sito di piante autoctone con apparto radicale che tende a svilupparsi in profondità. I 21 pini saranno reimpiantati in un’area di proprietà comunale sempre di Lido di Spina, a ridosso della pineta.”
Poi aggiunge: “Recentemente è pervenuta anche la richiesta di salvaguardare sette dei ventuno pini abbattuti ma, come illustrato al Sig. Rizzati e ad una delegazione di residenti, tali richieste non possono seguire i percorsi della trattativa. Per intervenire sulla manutenzione stradale, è necessario intaccare l’apparato radicale delle piante, un inconveniente necessario che può provocare l’instabilità del fusto. Mantenere quindi alberi in queste condizioni sulla strada, causerebbe un serio pericolo per l’incolumità pubblica.”
Si sottolinea che non vi è nessuna intenzione da parte dell’Amministrazione Comunale di stravolgere l’assetto del patrimonio arboreo del Lido di Spina, né tantomeno di procedere con abbattimenti indiscriminati. Anzi, entro la fine della settimana in corso, verrà dato il via alla piantumazione di oltre 400 alberi su tutto il territorio comunale, frutto di un encomiabile lavoro da parte dei tecnici dei Settore V, Lavori Pubblici e Ambiente, del Comune di Comacchio.
Conclude il Vice Sindaco con delega all’Ambiente: “Rimane l’amarezza per una vicenda illustrata dal Circolo locale di Legambiente in modo del tutto arbitrario, omettendo d’indicare il loro coinvolgimento attivo in tutta la vicenda e di quanto fossero a conoscenza del progetto sin dalla nascita, con noi a discutere sull’idea progettuale. Le accuse gratuite, sotto le vesti di un fasullo procurato allarme vanno rispedite al mittente, auspico per il futuro più correttezza e serietà nell’affrontare tematiche a cui si decide di aderire”.

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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