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Da: Redazione Ella

L’assemblea dei soci ha rinnovato il Consiglio Direttivo. Ora la Rassegna Internazionale del Musicista di Strada ha un doppio motore, per mescolare esperienza e innovazione. Stefano Bottoni proclamato Presidente Onorario.
È Rebecca Bottoni la nuova Presidente dell’Associazione Ferrara Buskers Festival®, eletta per acclamazione durante l’assemblea dei soci che si è riunita il 5 marzo 2019 a Ferrara, al fine di rinnovare le cariche sociali ed eleggere il nuovo Consiglio Direttivo, che sarà impegnato nel contribuire all’organizzazione della Rassegna Internazionale del Musicista di Strada, la cui 32° edizione si terrà dal 23 agosto al 1° settembre 2019. Rebecca Bottoni porta sulle spalle l’esperienza di anni di lavoro all’interno del festival e nell’ambito degli eventi, dopo aver conseguito una laurea al Dams ed aver lavorato in agenzie di comunicazione, oltre che nel settore regia per la serie televisiva di Nicola Ammaniti “Il Miracolo”. Attualmente è anche collaboratrice Figc e Team manager selezione territoriale Emilia Romagna di calcio femminile under 15. Con lei, all’interno del Consiglio Direttivo, sono state scelte alcune delle persone che negli anni si sono distinte per aver collaborato alla realizzazione della manifestazione, vicine al festival professionalmente ed emotivamente. Si tratta di: Silvia Pirani, laureata in lingue e business manager dell’azienda di famiglia, Francesco Piccioli, ingegnere ed amante del cross fit, Massimo Benedetti, fotografo ed ingegnere informatico, Stefano Orlandini, bancario e tennista. «E’ un onore assumere la responsabilità dell’essere Presidente – ha commentato Rebecca Bottoni dopo l’elezione -. Intorno all’evento ci sono tantissimi interessi, ma sono felice di avere al mio fianco solo persone interessate: i soci e coloro che fanno parte del nuovo consiglio direttivo sono tutte persone qualificate e che vogliono bene al festival. L’idea è di proseguire e rinforzare l’idea di mio padre, che è stata così vincente, da essere moderna ancora oggi». Rebecca Bottoni assume all’interno dell’Associazione il ruolo che fino a ieri è stato di Stefano Bottoni, ideatore della manifestazione dedicata alla musica di strada più grande del mondo e più antica d’Europa, proclamato dall’assemblea dei soci Presidente Onorario e che resta il Direttore Artistico del Ferrara Buskers Festival® (coadiuvato dallo storico gruppo organizzativo composto da Luigi Russo, Roberta Galeotti, Enrichetta Ticchiati e Rebecca Bottoni).
«Ringrazio con grande emozione tutti coloro che mi hanno aiutato dal 1988 ad oggi – ha detto Stefano Bottoni -, i musicisti, gli Enti locali, le varie Amministrazioni Comunali, le tante persone che hanno contribuito nel creare e far crescere un festival unico al mondo per tipologia e copiato da tante parti. La scelta di Rebecca Bottoni come nuova Presidente è stata una decisione di Assemblea, indipendente dal rapporto di famiglia. Dopo 31 anni, mi piace pensare che il festival veda un futuro più in sintonia con i nostri tempi, con proposte e progetti nuovi. Prendo spunto dalla Ferrari, che nella sua scuderia ha un pilota navigato come Sebastian Vettel e uno giovanissimo come Charles Leclerc, il quale sa dare sicuramente nuovi entusiasmi ad una realtà consolidata». Nel suo primo discorso da Presidente, Rebecca Bottoni ha sottolineato che se il festival con la sua «forza inimmaginabile» è divenuto un archetipo in città, è anche grazie alla collaborazione di persone dedite ed innamorate dell’idea da cui la rassegna è nata e si è sviluppata. Per questo, a partire da tale idea, continuerà a crescere facendo leva su un doppio motore e su una squadra «che sappia mescolare, senza miopie e in egual misura, esperienza e sguardo attento all’innovazione».

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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