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Da: Comunicazione Istituzionale e digitale Unife

“Raccontare l’Universo – Scienza, narrazione e senso di meraviglia”

Aperte le iscrizioni al workshop Unife nell’ambito del Festival di Internazionale a Ferrara

Sono aperte le iscrizioni al workshop “Raccontare l’Universo – Scienza, narrazione e senso di meraviglia”, che si terrà il 4, 5 e 6 ottobre, nell’ambito del Festival di Internazionale a Ferrara.

L’iniziativa, organizzata dal Master in “Giornalismo e comunicazione istituzionale della scienza” dell’Università di Ferrara, avrà come relatore Amedeo Balbi, astrofisico e divulgatore scientifico.

“Comprendere come conciliare il rigore della scienza e la comunicazione di massa è uno degli obiettivi principali delle attività didattiche del Master – spiega Michele Fabbri, fondatore e condirettore del Master insieme a Marco Bresadola – e nel laboratorio di scrittura che abbiamo organizzato per il primo week end di ottobre, Amedeo Balbi ci guiderà a comprendere come si racconta qualcosa di affascinante e al tempo stesso distante dalla quotidianità. Argomenti apparentemente tecnici o lontani dall’esperienza immediata, come l’Universo, possono essere affrontati efficacemente facendo leva proprio sul senso di meraviglia del grande pubblico”.

Obiettivo del workshop è strutturare le informazioni scientifiche in un racconto che funzioni tanto sul piano del rigore quanto su quello narrativo, intendendo la scienza non come un sapere puramente tecnico, astratto e sganciato dall’esperienza umana, ma come parte della cultura, che può quindi arricchirci ed espandere i nostri orizzonti.

Il programma prevede l’analisi contenutistica e formale delle diverse forme espressive di alcuni esempi di racconto dell’Universo. Studentesse e studenti verranno invitati a confrontarsi sui vari aspetti esaminati nel corso del workshop e a produrre una loro elaborazione personale, che sarà poi corretta in aula.

“L’evento – conclude Marco Bresadola – rientra tra le attività formative del nostro Master. Siamo molto contenti di poter continuare la collaborazione con il Festival di Internazionale a Ferrara, che ormai da dieci anni ci consente di organizzare iniziative di successo.”

Per iscriversi è necessario inviare una email a mariasilvia.accardo@unife.it indicando nome, cognome, indirizzo, telefono. Saranno accettate le prime 30 richieste.

Amedeo Balbi, astrofisico, insegna all’Università “Tor Vergata” di Roma. Sul fronte della divulgazione, cura da anni una rubrica sul mensile “Le Scienze”, ha collaborato con programmi radio e tv e scritto per numerosi quotidiani e periodici, tra cui La Repubblica e La Stampa. È autore di diversi libri, tra cui il saggio a fumetti «Cosmicomic» (Codice, 2013). Nel 2015 ha vinto il Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica con «Cercatori di meraviglia» (Rizzoli). Il suo ultimo libro è «L’ultimo orizzonte» (UTET, 2019).

Da: Comunicazione Istituzionale e digitale Unife

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Cari lettori,

dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “giornale” .

Tanto che qualcuno si è chiesto se  i giornali ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport… Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e riconosce uguale dignità a tutti i generi e a tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia; stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. Insomma: un giornale non rivolto a questo o a quel salotto, ma realmente al servizio della comunità.

Con il quotidiano di ieri – così si diceva – oggi “ci si incarta il pesce”. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di  50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle élite, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

La redazione e gli oltre 50 collaboratori scrivono e confezionano Periscopio  a titolo assolutamente volontario; lo fanno perché credono nel progetto del giornale e nel valore di una informazione diversa. Per questa ragione il giornale è sostenuto da una associazione di volontariato senza fini di lucro. I lettori – sostenitori, fanno parte a tutti gli effetti di una famiglia volonterosa e partecipata a garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano che si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori, amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

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Francesco Monini
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