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Sabato 07 luglio per l’ultima giornata degli Emergency Days allo Spazio Grisù sono molti gli eventi previsti, già a partire dalla mattinata: alle 10:00 si terrà infatti l’incontro pubblico organizzato in collaborazione con AVIS “Il dono del sangue: un diritto che avvicina culture, religioni, tradizioni in Italia e nel mondo” con la partecipazione di:
Annamaria Fantauzzi, docente di Antropologia Medica e Culturale all’Università di Torino, ricercatrice, presidente della Onlus Prati-care, segretaria scientifica dell’Osservatorio sul Pluralismo religioso in Italia;
Andrea Tieghi, ex Presidente di AVIS Nazionale;
Maja Marchini, supervisor di laboratorio di Emergency in Rep. Centrafricana e Sudan
Alessandro Mazzini, responsabile amministrativo per Emergency a Bangui.
L’incontro sarà moderato da Davide Brugnati, presidente di Avis Provinciale.
Seguirà un pranzo sociale a sostegno del centro pediatrico di Emergency a Bangui in Repubblica Centrafricana

Dalle 18:00 partiranno i consueti appuntamenti : “Music Together” per famiglie e piccolissimi, una lezione di musica ricca di giochi, filastrocche, strumenti musicali, balli e canti, perché la musica è un gioco splendido per tutti, a cura di Associazione Culturale Carpemira. 

Alle 18:30 presentazione del libro Non lasciamoli soli (Chiarelettere, giugno 2018), sugli accordi stipulati dal governo, che hanno intrappolato in Libia centinaia di migliaia di migranti, ridotti a schiavi e soggetti a ogni tipo di tortura.
Sarà presente uno degli autori, Francesco Viviano, inviato de “la Repubblica”. Interveranno il dott. Marco Bertotto di Medici Senza Frontiere e Giulio Cavalli, scrittore, attore e giornalista.

Il gruppo di volontari di Emergency Ferrara aderisce all’iniziativa lanciata dal giornalista Francesco Viviano e dai presidenti nazionali di Libera, Legambiente, Arci e Anpi, prevista proprio per il giorno 7, invitando anche la cittadinanza ad indossare una maglietta rossa.
Di rosso era vestito il piccolo Alan, e i tre bambini annegati pochi giorni fa davanti alle coste libiche. Di rosso si vestono in molti, nella speranza che, in caso di naufragio, quel colore richiami l’attenzione dei soccorritori. 

Alle 21:00 concerto in memoria di Simone Andreani, per l’occasione si riunirà un ensemble di musicisti che hanno avuto l’onore di suonare con “uno dei bassisti mancini più bravi al mondo dopo Paul McCartney”.
Simone ha fatto parte degli Strike, dei Shaker Maker, dei Cookoomackastick, dei Gringos e de Le Femmine, e nel 2017 ha scritto i testi dell’album “Mentre cadiamo giù” che ha inciso con Roby Mama & The Planets.

E per finire alle 22:30 DELEF in concerto, un progetto di musica folk “tropicale” che vuole unire la poesia del cantautorato italiano, con i ritmi dal mondo, parlando di viaggi, e incitando all’amore e alla speranza. 

Come ogni giorno, saranno aperte la libreria, lo spazio bimbi, la mostra fotografica sui progetti di Emergency in Africa, gli info point di Avis ed Emergency, il bar e il ristorante.
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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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