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Da: Ufficio Stampa Regione Emilia-Romagna

Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte e Veneto hanno deciso di comune accordo la proroga, che comprende tra l’altro il blocco dei diesel Euro 4 “Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte e Veneto hanno deciso di comune accordo di prorogare le misure di piano 2019/2020, tra cui il blocco degli Euro 4 Diesel, dal 1 ottobre 2020 al 1 gennaio 2021”. Lo hanno detto gli assessori regionali all’Ambiente durante i lavori del tavolo del Bacino Padano, che si sono tenuti oggi in videoconferenza. Presenti gli assessori Gianpaolo Bottacin (Veneto), Raffaele Cattaneo (Lombardia), Matteo Marnati (Piemonte) e Irene Priolo (Emilia-Romagna).

“Vista la delicatezza del tema i presidenti delle Regioni si erano già sentiti nei giorni scorsi per condividere questa scelta, ovvero lo slittamento del blocco dei diesel Euro 4 dal primo ottobre, come sarebbe previsto dall’accordo di Bacino Padano, al primo gennaio 2021- proseguono gli assessori- e questo è supportato da una serie di motivazioni, la prima è che siamo in una condizione di emergenza straordinaria legata al Covid che sta avendo anche effetti importanti di carattere socio economico”.

Gli effetti del lockdown
“Il primo effetto è che il lockdown ha portato ad una riduzione delle emissioni complessive e rispetto all’ordinario c’è stata una minore quantità di inquinanti immessi in atmosfera; ci sono anche le considerazioni sulla proroga dell’emergenza fino al 15 ottobre e l’incertezza di quello che sarà il futuro soprattutto dal punto di vista economico. Siamo in un periodo di crisi economica e di forti tensioni sociali. In autunno ci saranno sicuramente vincoli per l’utilizzo del trasporto pubblico locale, legati anche a norme sul distanziamento e alla tutela sanitaria, per i quali sarà più complicato evitare gli spostamenti su mezzi privati. Inoltre, la persistenza dello smartworking, che ridurrà la mobilità dei lavoratori, sta producendo dati interessanti sul piano ambientale che stiamo analizzando”.

Misure compensative
“Sospendendo il blocco degli Euro 4 diesel per qualche mese- hanno ammesso gli assessori– lavoreremo per compensare con altre misure. I nostri tecnici formuleranno delle proposte sulle misure di limitazione temporanea di primo e di secondo livello che oggi prevedono il blocco degli Euro 4 solo in determinate circostanze. Inoltre, sarà importante lavorare non solo sulla mobilità, ma anche su misure che regolano gli spandimenti dei reflui zootecnici, incentivando l’uso di tecniche a basso impatto quali le iniezioni, che riducono le emissioni di ammoniaca. Infine, sarà necessario ragionare sugli impianti di riscaldamento, in particolare su quelli a biomassa, che anche in fase di lockdown abbiamo visto abbiamo visto essere un punto più critico per le polveri, così come la mobilità rimane il punto più critico per gli ossidi di azoto”.

La proposta
“Ci ritroveremo all’inizio dell’autunno per proseguire con il lavoro– concludono gli assessori-. Nel frattempo, i tecnici delle Regioni forniranno un quadro approfondito in vista anche di un aggiornamento dell’accordo di Bacino Padano, da sottoporre anche ai Presidenti delle Regioni, al Ministero dell’ambiente sottoscrittore dell’accordo originario, ed eventualmente anche agli altri Ministeri coinvolti (come il ministero dei Trasporti e dell’Agricoltura) così da valutare quali ulteriori modifiche attuare dal primo di gennaio. Ci auguriamo inoltre che il Ministero dell’ambiente possa stanziare le risorse promesse alle Regioni del Bacino Padano, così da poterle affiancare alle risorse regionali, per programmare interventi di incentivazione per la sostituzione dei veicoli più inquinanti”

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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