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Da: Associazione “Gruppo del Tasso” Ferrara

Programma:

Giovedì 29
Libreria.coop del centro commerciale Il Castello / ore 18
Consumatore! Parla, leggi e guarda come mangi.
Presentazione dell’ultimo numero di Consumatori con Dario Guidi, direttore della rivista, e Michelangelo Coltelli, fondatore di Butac.it. Modera la giornalista Camilla Ghedini.

Venerdì 30
Libreria Feltrinelli / ore 18
Le macchie sulle pagine. Il razzismo nei media e dentro di noi.
Lorenzo Guadagnucci, tra i fondatori del gruppo Giornalisti contro il razzismo, presenta il suo libro Parole sporche. Dialoga con l’autore Alessio Falconio, direttore di Radio Radicale.

Consorzio Factory Grisù Sala Macchine / ore 21
Il cretino
Spettacolo di e con Germano Bonaveri, regia Daniele Sala – un monologo che fonde musica d’autore, poesia e teatro: un unico artista si fa interprete musicale e attore, parlando al pubblico senza filtri, se non la sua stessa arte.
Ingresso libero

Sabato 1
Aula Magna | Liceo Roiti | ore 10
Rispetto e parità di genere nell’informazione.
Gli studenti degli istituti superiori “Bachelet”, “Roiti” e “Ariosto” hanno osservato tre quotidiani locali per due settimane. Oggi ne parlano con i redattori di La Nuova Ferrara, Il Resto del Carlino ed Estense.com. Coordina Simona Bersani, giornalista e Presidente di ASER (Associazione stampa Emilia Romagna).

Libreria Ibs+libraccio |ore 11 laboratorio
Prima svolta a sinistra. Le notizie e cosa farne, o del reimpastare la cronaca e aggiungere bellezza.
Simona Maggiorelli, direttrice del settimanale Left, presenta Attacco all’arte. La bellezza negata, incrocia l’ultimo numero del suo giornale e guida i partecipanti in un laboratorio sulla rigenerazione della notizia.

Cinema Boldini | ore 15:30
À voix haute – A voce alta. La forza della parola (v.o. sottotitolata)
Film di Stéphane de Freitas (Francia 2018). Alcuni studenti partecipano al concorso Eloquentia, lanciato dalla università parigina di Saint Denis. I giovani imparano a prendere la parola per affermarsi, rivelarsi agli altri e scoprirsi soprattutto a se stessi.
Ingresso 5 euro

Aula Magna Drigo | Università degli Studi di Ferrara | ore 21
La condizione giovanile nell’età del nichilismo
Lectio magistralis di Umberto Galimberti, a partire dall’ultimo libro La parola ai giovani. Dialogo con la generazione del nichilismo attivo.
Ingresso libero

Domenica 2
Centro Teatro Universitario | ore 10 laboratorio
Dalle parole al mondo. Laboratorio sulla parola e sulla scrittura collettiva
Laboratorio di creazione artistica incentrato sulla parola, a cura di GiolliCoop, centro di sperimentazione e ricerca sui metodi Boal e Freire (Teatro dell’oppresso).

Galleria del Carbone | ore 11 laboratorio
Scavi nelle frasi e nei resti di fatti
Laboratorio con Valerio Varesi, giornalista, scrittore e inventore del commissario Soneri che nel recentissimo libro La paura nell’anima, affronta il bandito Igor. Varesi coinvolge i partecipanti in invenzioni narrative a partire dal suo testo.

Galleria del Carbone | ore 16 laboratorio
Nei dettagli compressi
Laboratorio sui dettagli dei fatti e su dove conducono, mentre l’autore non conosce ancora il finale. Con Stefano Lamorgese, redattore Rai (Report).

Galleria del Carbone | ore 18
Versodove andiamo?
Aperitivo con i redattori di Versodove, rivista di critica militante per inseguire le parole fra le pagine.

Al tavolo con gli autori per un comunicazione consapevole
I laboratori del Festival “Punto e Virgola”

“Punto e virgola ; festival delle parole vere e dei racconti belli” propone quattro giorni, dal 29 novembre al 2 dicembre, per raccontare i modi in cui il discorso culturale può proseguire a Ferrara. Nato dall’incontro fra l’associazione Gruppo del Tasso e la voglia di inventare storie autentiche, libere dai condizionamenti di una retorica opaca e greve, l’anima del festival si incarna in laboratori che invitano a mettere in campo o sulla carta se stessi, con cura. Nessun limite alla possibilità di mettersi in gioco: le attività, della durata di un paio d’ore, sono pensate per giovani e adulti che intendano provare a trasformare le schegge della realtà in narrazioni. Fidandosi, semplicemente, delle indicazioni schiette di chi per mestiere e per passione porta in superficie quello che si muove sotto gli eventi.
SABATO 1
Il primo appuntamento è con Simona Maggiorelli, alle 11, alla libreria Ibs+Libraccio di Piazza Trento e Trieste. Partendo dalla sua esperienza di giornalista e dalla declinazione che ne dà nell’ultimo saggio Attacco all’arte. La bellezza negata (L’asino d’oro), la direttrice di Left propone di superare lo sconforto generato dalle quotidiane brutture intorno. Prendere la materia di cui è fatto il loro racconto, scegliere di rivoltarla e scrivere, così, di direzioni differenti: questo il fine di “Prima svolta a sinistra. Le notizie e cosa farne”, senza nascondere alla vista ma guardando con attenzione e occhi creativi.
DOMENICA 2
Al Centro Teatro Universitario di via Savonarola, alle 10, la scrittura si fa pratica collettiva nella sperimentazione teatrale di GiolliCoop – giollicoop.it. Dal movimento, dalla musica e dai corpi scaturiscono le parole che danno forma alle emozioni, a mezza strada tra il lasciarsi condurre e occupare, insieme, uno spazio su cui costruire. Quasi in contemporanea, dalle 11, si apre la full immersion ospitata dalla Galleria del Carbone, in via del Carbone 18. Giornalista e scrittore, Valerio Varesi attinge dalla vicenda di Igor il russo per scandagliare gli effetti tragici di un’angoscia che avvolge come nebbia un intero paese. In La paura nell’anima (Frassinelli) il commissario Soneri rimette ordine tra i frammenti convulsi delle notizie scavando nell’uomo; così, “Scavi di frasi e resti di fatti” dipana la matassa delle impressioni immediate seguendo il bandolo che porta a una comprensione profonda. A fare da specchio il workshop delle 16 con Stefano Lamorgese, che individua percorsi inesplorati nella cronaca. Nei dettagli compressi il redattore di Report cerca i punti d’aggancio tra le parole per formare altre catene che esplodono, infine, in storie di legami differenti e non meno reali.
Tutte le attività sono a ingresso gratuito, grazie al sostegno di Crayola che ha donato forniture per l’arte, e a numero chiuso. Per prenotare la propria partecipazione basta inviare un’email a info@gruppodeltasso.it e attendere la conferma di avvenuta registrazione.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

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Francesco Monini
direttore responsabile


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