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da: organizzatori

Uscirà il 14 luglio 2015 su tutti i portali digitali il singolo “Puedes Summer Night” pubblicato dalla etichetta Jaywork di Paolo Martorana e Luca Facchini. Brano scritto, arrangiato e prodotto da Francesco Cairo interpretato da WAR-K.
Il brano presenta sonorità deep-lounge e un testo adattato in tre lingue (spagnolo, inglese e italiano) per ceare un linguaggio trasversale e universale.

“Elisir di ghiaccio che
Ha il sapor di dolce vivere
È la musica che senti
Vibrazione dentro
Questa notte sazia
Respirando estate
La purezza di una stella
Che vuol ballar con te
Questa notte sazia
Respirando estate
Per chi si è perso
Si ritroverà
Puedes summer Puedes summer
Puedes summer Puedes summer night
Puedes summer Puedes summer
Puedes summer Puedes summer night”

Un testo che riassume sensazioni e situazioni; che riprende in modo cadenzato e quasi ipnotico ma musicalmente raffinato l’idea che “tutto si può nelle notti d’estate”. Un brano in cui melodia e ritmo si fondono e trasmettono ariosità, visioni, leggerezza e quel po’ sapore estivo che trasporta l’ascoltatore in una dimensione di spensierata beatitudine.
“Puedes Summer Night” sarà la sigla di apertura di tutti gli eventi in programma nel mese di agosto nel sottomura cittadino nell’ambito della rassegna che porta lo stesso nome e ha ispirato la creazione del progetto. Verrà presentato ufficialmente sabato 1 agosto, sul palco del Puedes Summer Night, eseguito live da Cairo e War-k e danzato dalle ragazze del Jazz Studio Dance.
Francesco Cairo, autore di testi e musiche. Ha scritto e collaborato recentemente con Tiromancino, Paolo Belli, Luca Barbarossa e altri artisti. Alterna la sua attività di autore con pubblicazioni proprie di inediti, testi e musiche per il teatro e live. Attualmente sta collaborando con il cantautore Leonardo Veronesi.
WAR –K ha pubblicato il singolo “Quel che non c’era”, brano scritto da Leonardo Veronesi che sta attualmente lavorando al suo nuovo album. WAR –K ha partecipato a vari concorsi canori e festival nazionali e internazionali ottenendo importanti riconoscimenti. L’estate scorsa ha preso parte come ospite alla prima edizione del festival “Armonia” tenutosi in Spagna a Novelda (Alicante), dove ha presentato la versione spagnola del suo ultimo singolo dal titolo “Lo que no había”, riscuotendo successo anche per la sua naturale predisposizione ad interpretare brani in spagnolo.

L’estate sarà più solare in compagnia di Puedes Summer Night!

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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