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Da ufficio stampa Comune di Comacchio

Rullo di tamburi per la squadra che sabato 7 e domenica 8 aprile sfiderà a singolar tenzone gli avversari di altre località nella puntata di “Mezzogiorno in famiglia”, in diretta su Rai Due, a partire dalle ore 11. I nostri 12 concorrenti domani, venerdì 6 aprile, partiranno alla volta della Capitale, per raggiungere gli studi televisivi di via Teulada. A dare man forte ai magnifici 12 a Roma, interverrà da Comacchio, precisamente dalla Manifattura dei Marinati, una squadra di altri cinque concorrenti comacchiesi, che in questi giorni hanno effettuato le prove generali. Per sostenere i nostri beniamini, durante la puntata di “Mezzogiorno in famiglia” si dovrà telefonare o scrivere un SMS ai seguenti recapiti telefonici: 894433 (da telefono fisso) o 478478 da SMS -DIGITARE 2

Tra una sfida e l’altra e giochi di ogni sorta, si accenderanno i riflettori anche sulle tradizioni culturali e sulle eccellenze gastronomiche del territorio.

Contribuiscono con la loro partecipazione:

Istituto di istruzione secondaria “Remo Brindisi” del Lido degli Estensi.

docenti Minotti Annarita – Tagliatti Patrizia per la presentazione della tavolata con piatti pronti
per l’esecuzione della ricetta l’alunno Previato Michele affiancato da Bazzari Hajar
Minotti Anna (docente) ha urato la descrizione

Tagliatti Patrizia (docente)

Andrea Piccoli (docente)

Pino Parmiani
Previato Michele (alunno)
Bazzari Hajar (alunna)

L’Istituto comprensivo di Comacchio

Legio Romana I

presenza Romana nel Delta del Po con il racconto del ritrovamento della nave annonaria “Fortuna Maris”.

Esercitazioni tipiche di un battaglione di legionari, giuramento, testuggine, etc…

Museo Delta Antico
descrizone a cura della direttrice del Museo, Archeologa Caterina Cornelio

Manifatura dei Marinati – Calata
Barche/reti/forcole/nasse/uccelli ecc.

Franco Cinti

Descrizione delle barche, delle modalità di costruzione, della tipologia degli uccelli di canna palustre, forcole dipinte, reti e oggetti realizzati in legno.

Retatioli al lavoro: Luigi Fogli e Primo Bertarelli

Cartolina – con immagini di Comacchio (video di Maurizio Cinti)

commento di Ceciclia Cinti, insegnante

coinvolti i barcaioli dell’associazione Marasue Paolandrea Boccaccini e Roberto Guidi

Questi i nomi deI COMPONENTI DELLA squadra di Comacchio (colore GIALLO):

BELLOTTI DENISE

BOCCACCINI CRISTINA

CARLI MARCELLO

DI MAGRO MIRIANA

GRAMOLELLI GIANLUCA

MARI MATTEO

MELCHIORRI FABIO

SCIMIA GIULIA

SPAGONI ANDREA

TOMASI VITTORIA

VECA GABRIELE

ZANNINI ANNA

Questi, infine i nomi della squadra che darà man forte da Comacchio:

Luca Buzzi

Viviana Carli

Vanessa Farinelli

Alessandro Ferroni

Alessandro Gradara

Rosa Mezzogori

Martina Parmiani

Francesco Soliman

Giacomo Zannini

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

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Francesco Monini
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