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Da Ufficio stampa

Mercoledì 20 settembre 2017, alle ore 17, presso la Sala Agnelli della Biblioteca Ariostea (via Scienze 17, Ferrara), saranno proiettati alcuni eccezionali documentari d’epoca, con protagonista la nostra città:
“Amanti senza fortuna [Ugo e Parisina]”(1949) di Adolfo Baruffi e Florestano Vancini; “Este Viva! Il Palio di San Giorgio” (1933) di Antonio Sturla;
“Ferrara prima città moderna” (1961) di Fabio Medini.

La proiezione avverrà nel corso della presentazione del libro di Paolo Molinari “Vicolo cieco delle adultere. Una storia di giovinezza, cinema & indiscrezioni dalla Ferrara medievale al Maggio 1977”, prefazione di Paolo Sturla Avogadri (Faust Edizioni, collana di narrativa ‘I Nidi’).
Ne parleranno con l’autore:
Paolo Sturla Avogadri (storico e saggista);
Ambretta Balboni (presidente Pro Loco Ferrara).
Sarà presente l’editore Fausto Bassini.
Con il patrocinio di Pro Loco Ferrara.
La partecipazione è libera e gratuita.

“Vicolo cieco delle adultere”.
DAL MAGGIO DI SANGUE (1425) AL MAGGIO DEL DISSENSO (1977) UNA TRAMA INTRICATA E AVVINCENTE: un Signore di Ferrara violento e dissoluto ai tempi di Ugo e Parisina (Niccolò III d’Este), un romantico giullare dalla lingua lunga (Bracco de’ Robusti), un enigmatico boia tormentato dai rimorsi (Gualtiero Pandermili), una donna da conquistare (Lea Falzagalloni), una regista americana con l’ossessione per Antonioni (Charlene Howlette).

“Ho potuto riscontrare e apprezzare, oltre a una notevole e fantasiosa creatività, altrettanta dimestichezza e competenza nella storia della nostra città, per non parlare poi dell’impeccabile forma lessicale”
Dalla prefazione di PAOLO STURLA AVOGADRI

PAOLO MOLINARI. Originario di Sermide (Mantova), vive da molti anni a Ferrara dove ha scritto alcuni romanzi, dandone alle stampe quattro: “La Rigenesi di Amneris” (2012), “Caccia al pirata posseduto” (2012), “Quei due ciarlatani di Durlamdirf” (2012), “Quattro giacobini a Hermegual” (2016).

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it