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<strong>Da: Ufficio Stampa Unife

Il progetto coinvolge studenti in corso ed ex studenti afferenti alle tre aree del DE: ingegneria civile, ingegneria dell’informazione e ingegneria meccanica. Obiettivo, presentare le opportunità di crescita e di carriera offerte dal Dipartimento, facendo parlare in prima persona chi ha vissuto e sta vivendo oggi il Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Ferrara.

FERRARA – E’ stato lanciato nelle scorse settimane sui canali social Facebook, Instagram e Linkedin e Youtube del Dipartimento di Ingegneria di Ferrara il Progetto Brand Ambassador, con il quale il Dipartimento fa parlare, attraverso brevi video interviste, studenti ed ex studenti che raccontano la loro esperienza di vita e di studio all’interno del DE, le opportunità i carriera, i punti di forza e ciò che rende unico il Dipartimento di Via Saragat 1 di Ferrara: un ambiente a misura di studente, la stretta connessione con il tessuto imprenditoriale e un costante contatto e rapporto di collaborazione tra docenti e studenti sembrano essere gli aspetti che maggiormente caratterizzano questa realtà.

Ad aprire i lavori del progetto Brand Ambassador è Mattia Toso, di Polesella (RO), laureato in Ingegneria dell’Informazione, curriculum Informatica presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli studi di Ferrara nel 2015, attualmente impegnato nel ruolo di Senior Software Engineer in Netflix, il colosso dello streaming, con sede in Silicon Valley.

Nella video intervista Mattia racconta il suo percorso dalle aule studio del Dipartimento di Ingegneria di Ferrara, passando dall’esperienza in H-Farm a Treviso fino all’arrivo negli USA, concentrandosi in particolare su quelle che per lui hanno rappresentato le vere carte vincenti del suo percorso: aver avuto la possibilità di studiare e formarsi in un ambiente a misura di studente che gli ha consentito di sviluppare e mantenere forti relazioni con docenti e colleghi del DE i quali hanno contribuito alla realizzazione del suo percorso, e avere seguito e coltivato la sua passione per l’informatica che ad oggi rappresenta anche un lavoro oltre che una vocazione.

Dopo l’intervista di Mattia verranno pubblicate sui canali social e sul sito del Dipartimento di Ingegneria di Ferrara altre testimonianze come quelle di Stefano, Rossana, Federico, Francesco e molti studenti ed ex studenti afferenti alle diverse aree che compongono il DE: Civile, Automazione, Informatica, Elettronica, telecomunicazioni e Meccanica, nonché testimonianze di studenti che hanno frequentato i corsi di studio specialistici e magistrali in Ingegneria elettronica per l’ICT e Ingegneria Informatica e dell’automazione.

Tra i nomi degli ex studenti del Dipartimento di Ingegneria di Unife intervistati, spunta anche quello di Pierpaolo Bergamo, laureato quinquennale in Ingegneria elettronica con Dottorato in Ingegneria delle telecomunicazioni, attuale vicepresidente di Salesforce (azienda statunitense tra le più innovative nel mondo secondo Forbes), che in più occasioni ha confermato come la decisione di studiare al DE si sia rivelata davvero vincente per porre le basi alla sua escalation personale e professionale.

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

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Francesco Monini
direttore responsabile


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