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Da: Ufficio Stampa Città di Bondeno

Ufficialmente, l’insieme di misure che vanno a sostegno del settore primario sono unite dal nome “Bondeno Colture”, ma per comodità si potrebbe dire semplicemente che quello presentato nella mattinata, in municipio, è l’anno “dell’agricoltura”. Nuovi marchi Deco, l’Agri Market che aprirà in piazza Garibaldi; oltre ad un laboratorio di trasformazione riservato agli agricoltori, ed ancora percorsi per il Mercatino dei Sapori itinerante, ed un fondo per lo smaltimento dei contenitori di fitofarmaci e scarti della lavorazione agricola. L’incontro promosso dal sindaco Fabio Bergamini con le associazioni di categoria, allo scopo di condividere idee e programmi (oltre alle prossime misure da porre in essere) si è svolto alla presenza del direttore provinciale di Unima Ferrara, Michele Pedriali, e dei rappresentanti locali: Mirko Pincelli (Confagricoltura Bondeno), Filippo Menghini (consigliere di Coldiretti provinciale) e Giorgio Legnaro (Coldiretti Bondeno). «La collaborazione e la condivisione di idee instaurata con le associazioni di categoria – ha spiegato il sindaco Fabio Bergamini – è fondamentale per lo sviluppo dei nostri progetti. I quali riguardano anche la nuova Casa delle Deco (i prodotti certificati dalla Denominazione comunale di origine; ndr), che sarà un vero e proprio agri-market in piazza Garibaldi, che promuova le eccellenze locali e consenta al consumatore l’ordinazione di prodotti a chilometro zero. Assieme a questa iniziativa, stiamo lavorando ad un locale per la trasformazione dei prodotti, ad uso degli agricoltori, mentre continueremo il percorso del mercatino dei Sapori itinerante nelle frazioni (la prossima tappa sarà a Stellata, durante il mercatino dei riuso di aprile; ndr). Inoltre, con il rendiconto di bilancio, andremo a finanziare anche un fondo per il rimborso delle spese per lo smaltimento di contenitori di fitofarmaci e scarti delle lavorazioni agricole, attraverso un meccanismo che stiamo individuando con i nostri uffici». Durante l’incontro in municipio con le associazioni di categoria, è stato spiegato che le misure di sostegno all’agricoltura si accompagnano ad altre iniziative di valorizzazione della cultura agroalimentare locale.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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