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da: ufficio stampa Cna Ferrara

Premiati i vincitori del Concorso Cna Storie d’Impresa. Primo premio di 2500 euro a Elisabetta Ciannella, 28 anni, per il suo racconto dedicato ad un’azienda di agricoltura biologica. Imprenditori, famiglie e paesi, la vita di un territorio che cambia nello sguardo dei giovani.

Valori e passioni forti, che “permettono di scalare montagne”. “Sono le passioni – ha ricordato il presidente provinciale della Cna, Alberto Minarelli, aprendo ieri la cerimonia di premiazione dei vincitori del Concorso Storie d’Impresa – che hanno animato intere generazioni di imprenditori, ma “che servono anche oggi, ai giovani, per aprirsi la strada verso un futuro non facile”.

Il premio della Cna, giunto al quinto appuntamento, vede protagonisti, appunto, imprenditori e imprese, filtrati dalle parole e dalla visione dei giovani, che li raccontano con freschezza, cercando di coglierne il lato umano, più che professionale e lavorativo. Così è per i lavori presentati dai vincitori della odierna edizione del Concorso: Elisabetta Ciannella, 28 anni di Ferrara, 1° premio (2500 euro) con il racconto intitolato: “Un uomo è quello che mangia, ma anche i sogni che si porta nel cuore”, storia di una piccola attività di prodotti agricoli e biologici con sede a Ro. Secondo premio Enrico Taddia di Cento  (1500 euro) con il racconto “Italo, ovvero la strada”, dedicato ad un’azienda di autonoleggio con oltre 60 anni di attività. E i terzi, pari classificati, Elena Guzzinati e Giuseppe Palazzo, entrambi di Ferrara, con le loro storie di aziende di installazioni l’una, e di confezioni l’altro. Menzione speciale per la classe IV D dell’Istituto Tecnico Commerciale “V. Bachelet” di Ferrara per il suo racconto: “Il capitale umano”.

L’iniziativa si prefigge, insieme ad altre dell’Associazione, da una parte di “seminare” la cultura e la propensione all’imprenditorialità tra i giovani, dall’altra di offrire un contributo, anche economico, nello loro sforzo di costruirsi un futuro. Obiettivi che per Cna assumono un valore legato alle stesse finalità associative, come ha puntualizzato il direttore Merli, profondamente condivisi dalla stessa Amministrazione comunale di Ferrara, come ha dichiarato l’assessore all’Ambiente e Lavoro Caterina Ferri, che ritiene oggi importante supportare i pur deboli segnali di ripresa dell’occupazione giovanile con azioni miratei ad offrire loro nuove opportunità, anche nell’ambito dell’autoimprenditorialità.

Una tendenza, sia pur limitata, alla ripresa si osserva anche sul versante della creazione di nuove imprese tra i giovani, ha rilevato il direttore generale della Camera di Commercio, Mauro Gianattasio, sottolineandone il valore positivo legato alla scelta consapevole di intraprendere una precisa scelta professionale, piuttosto che alla volontà di ricercare un’alternativa alla carenza di offerta di lavoro dipendente.

“E’ importante, però, – ha insistito Milena Nappo, del Gruppo Giovani imprenditori dell’Associazione – che questi giovani siano aiutati a non commettere errori, in questa prima fase critica di avvio di una nuova attività, attraverso il supporto con iniziative e consulenze ad hoc e l’affiancamento di altri imprenditori più esperti, così come prevede il Progetto Giovani della Cna”.

L’impresa raccontata nei 14 lavori del Concorso, e ben interpretati durante la cerimonia dall’attore Giuseppe Gandini, si presenta come un vero e proprio microcosmo che ruota attorno alla figura dell’imprenditore e della sua famiglia e, attorno a questa, al paese e alla comunità che li circondano.  Piccola impresa, quindi, nella quasi totalità delle storie descritte, con i caratteri che le sono tipici e, al tempo stesso, del tutto originali, perché assolutamente unici sono i tratti umani dei protagonisti. Uno spaccato vivido e abbastanza fedele dell’economia del territorio, e insieme del percorso, spesso accidentato, di tanti imprenditori, vissuto per molti come riscatto da una condizione di difficoltà e disagio economico, in qualche modo simboleggiato dall’orgoglio di aver creato qualcosa di solido e importante come un’impresa. Ma si parla anche degli anni più recenti, dell’arrivo “dei nuvoloni neri” della crisi, ma dello sforzo attuale di nuove generazioni di imprenditori di inventarsi e dare vita a nuove attività.

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CNA FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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